| Roma, 30 novembre – Calano i consumi a causa della crisi economica globale. E cala, ma di poco, anche la produzione di rifiuti urbani. Una flessione congiunturale che sfiora appena un settore che, nel 2007, ha raggiunto il valore di 7,17 miliardi di euro, oltre il 71% in più rispetto al 1998. Protagoniste di questa performance sono le aziende pubbliche associate alla Federambiente, che da sole servono il 59,1% della popolazione nel 46,1% dei Comuni e gestiscono ogni anno quasi 20,5 milioni di tonnellate di rifiuti, pari al 62,9% del totale. È questo uno dei molti dati contenuti nel "Green book 2009" realizzato per la Federambiente da Utilitatis, istituto di ricerca specializzato sui temi dei servizi pubblici locali. Il volume è stato presentato a Roma nel corso di un convegno aperto dal direttore di Federambiente, Gianluca Cencia, e dal saluto del presidente di Ama Roma, Marco Daniele Clarke. Il volume, giunto alla terza edizione, presenta nelle sue 250 pagine un quadro completo degli aspetti economici della gestione integrata dei rifiuti urbani in Italia. Gli approfondimenti riguardano alcuni dei temi più "caldi" del momento, dal punto sulla normativa e l'attuazione delle Autorità d'ambito all'andamento dei bilanci di alcune società pubbliche del settore quotate in Borsa, fino all'analisi dell'andamento delle gare per l'affidamento dei servizi d'igiene ambientale svoltesi negli ultimi anni. Un tema, quello delle gare, di particolare rilevanza nel momento in cui, con la recentissima approvazione della riforma dei servizi pubblici locali, esse dovrebbero diventare lo strumento principale per l'affidamento dei servizi. "Sarà sull'assetto reale della gestione dei servizi pubblici che si misurerà l'effettiva efficacia della riforma appena approvata - ha detto il presidente della Federambiente, Daniele Fortini - e soprattutto se si realizzerà finalmente quella industrializzazione del settore di cui l'Italia ha estremo bisogno per smettere di seppellire in discarica oltre il 50% dei rifiuti, un dato che ci pone agli ultimi posti in Europa". Nel dettaglio, il rapporto esamina 59 gare, relative a 475 Comuni, bandite da Autorità d'ambito, consorzi di Comuni o Bacini, capoluoghi di provincia e amministrazioni con popolazione superiore ai 50mila abitanti, per un periodo di osservazione compreso tra il 2004 e il 2009 e durata dell'affidamento dai cinque anni in su. Dei 59 bandi, quaranta si sono svolti con procedura aperta, sei con procedura ristretta e 13 con procedura ristretta accelerata. In 51 casi la durata dell'affidamento del servizio è compresa tra i cinque e gli otto anni, mentre durate superiori, fino a 15 anni, sono previste solo in otto casi. |
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