"Rfi e Ausl hanno il dovere di garantire la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini che risiedono nell'area del cantiere contro la possibile contaminazione da amianto. Non è accettabile che la rischiesta di maggiore tutela per la salute delle persone resti inascoltata". E' quanto chiede il consigliere regionale indipendente Giovanni Favia che questa mattina ha presentato una interrogazione urgente sul caso dei lavori di rimozione di pietrisco contenente amianto che inizieranno tra qualche giorno all'interno della stazione ferroviaria di Bologna, all'altezza dello scalo Salesiani. Lavori che, secondo quanto hanno denunciato i rappresentati dei lavoratori (Usb) che hanno presentato un esposto in Procura chiedendo il sequestro dei cantieri, non garentirebbero le necessarie garanzie di sicurezza per gli operai impegnati.
"Il probabile sprigionamento nell'aria di fibre di amianto non può essere sottovalutato - spiega Favia - I lavoratori hanno chiesto a Rfi l'attivazione di una normale procedura di sicurezza e la condivisione del piano di lavoro, ottenendo solo il monitoraggio dell'aria durante gli interventi. Una soluzione a mio parere assurda visto che i primi risultati sulla presenza o meno di amianto sprigionato durante i lalori di rimozione del pietrisco arriveranno soltanto dopo 36 ore. E cioè ben dopo l'intervento dei lavoratori che quindi avranno tutto il tempo per respirare le particelle velenose. Ho chiesto dunque alla giunta e all'assessore compentente se non sia il caso di aprire una istruttoria sul caso oltre a quali iniziative precauzionali intende mettere in campo tenendo presente che nell'area interessata da questo cantiere si trovano tre scuole: il liceo scientifico Sabin, la scuola media Salesiani e quella primaria e dell'infanzia Maria Ausiliatrice. Senza contare le migliaia di persone che quotidianamente circolano sul ponte di via Matteotti e che sarebbero direttamente esposte al rischio di contaminazione".
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