La campagna, iniziata il 17 giugno scorso, ha visto una grande partecipazione dei cittadini che attraverso il sito
spegniilrumore.radiocolonna.it hanno potuto inviare segnalazioni e testimonianze chiedendo in molti casi anche una consulenza legale, che si è tradotta poi in 12 esposti inviati alle autorità, con rilevazioni effettuate a fine luglio dall'Arpa Lazio nelle zone indicate. Nel corso della Conferenza è stato consegnato a Estella Marino il dossier con i risultati delle rilevazioni, circa 160 in più di cento luoghi di Roma, effettuate dai volontari di Legambiente muniti di fonometri a tutte le ore del giorno e della notte in circa due mesi di Campagna.
"L'inquinamento acustico ha acquistato un peso sempre maggiore tra i mali che quotidianamente si

manifestano nella Capitale", spiega Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio, sottolineando che "in queste sei settimane abbiamo registrato numeri che ci raccontano una città estremamente rumorosa con un traffico veicolare privato che attanaglia le strade dal centro alla periferia". Secondo Scacchi è necessario che "l'amministrazione capitolina approvi il 'piano comunale' senza il quale qualsiasi intervento per il rispetto dei limiti di legge sul rumore, diventa più difficile". "Le iniziative estive non favoriscono la vivibilità dei quartieri. Prendiamo punti sensibili come l'Isola Tiberina, che ospita l'ospedale Fatebenefratelli ed è bombardata dalla musica anche a tarda notte con livelli di 78 decibel, fatto inconcepibile per una zona così sensibile. Anche la periferia è assediata, 86 i decibel rilevati sulla Prenestina.

Sono stati invece registrati 74,4 decibel alle nove di mattina contro un limite di 50 in via dell'Acqua Bullicante, dove si trova l'Ospedale Generale Figlie di San Camillo, altre violazioni in strade limitrofe a grandi ospedali della Capitale. Vogliamo consegnare al sindaco una lettera in cui chiediamo provvedimenti contro gli eccessi", precisa Scacchi secondo il quale "mentre per il rumore antropico e della movida sappiamo cosa fare, ovvero far rispettare le norme, per il traffico siamo di fronte ad un fenomeno di assuefazione difficile da sradicare".
La lotta al rumore passa anche attraverso la consapevolezza che siamo di fronte al pericolo di colpire e distruggere la bellezza dei nostri beni culturali.
Il nostro patrimonio, la cultura e i nostri beni "devono esser vissuti in piena serenità e non in un clima di sopraffazione e abuso, dichiara Claudio Strinati, il Direttore Scientifico della Fondazione Sorgente Group secondo il quale occorre "eliminare l'aspetto distruttivo" che attraverso il rumore colpisce i divertimenti notturni "in conformità con gli scopi originari dell'estate romana voluta da Renato Nicolini". Anche il Presidente della Fondazione Sorgente Group, Valter Mainetti, condanna gli eccessi della movida soprattutto se concentrata in zone sensibili come l'Isola Tiberina.
"Non siamo contro le discoteche, o contro la movida, siamo per il rispetto delle persone ed è irriguardoso organizzare degli eventi notturni proprio nei pressi di reparti ospedalieri in cui sono ricoverati anche malati terminali". "La nostra campagna non finisce qui - aggiunge - faremo dei sondaggi e cercheremo di capire cosa vuole la gente. Andremo più a fondo anche dal punto di vista tecnico e saremo, in tal senso, al fianco del Comune".

Mainetti, anche come Ceo di Sorgente Group che opera nel settore finanziario-immobiliare, ha poi parlato di un aspetto economico legato al problema del rumore: "Gli immobili irradiati dal rumore come quello provocato dalla movida estiva subiscono una diminuzione del proprio valore di mercato. Chiederemo all'ufficio erariale di verificare in che modo e in che termini il rumore abbia un impatto negativo".
Paolo Gelsomini del Coordinamento Residenti Città Storica richiama l'attenzione sulle 6 mila firme raccolte anche grazie al presidio della Campagna in Galleria Alberto Sordi per la delibera comunale di iniziativa popolare sulla gestione e previsione del rumore ambientale.
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