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lunedì 18 giugno 2018

Sviluppo sostenibile. Envipark e CAI per la sostenibilità dei rifugi alpini

Miglioramento dell'efficienza energetica del 20% e riduzione delle emissioni di C02 pari a 21 tonnellate all'anno

ENVIPARK E CAI PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE DEL RIFUGIO TORINO

Grazie al progetto internazionale Life Sustainhuts, il rifugio è stato dotato di 28 pannelli fotovoltaici per alimentare l'intera struttura e di un sistema di recupero per l'acqua piovana.

 

Incentivare l'uso di fonti di energia rinnovabile e implementare la sostenibilità ambientale dei rifugi alpini, grazie alla riduzione delle emissioni inquinanti, all'ottimizzazione del consumo e la gestione di energia e all'isolamento con materiali innovativi e riciclati.

È questo il proposito del progetto internazionale Life Sustainhuts, finanziato dall'Unione Europea e a cui per l'Italia partecipano il parco tecnologico di Torino Environment Park e CAI Torino.

Le due realtà torinesi hanno unito le proprie forze per modernizzare e rendere ancora più sostenibile il Rifugio Torino, situato nei pressi del Colle del Gigante sul massiccio del Monte Bianco, a 3.375 metri di quota, e raggiungibile in 15 minuti dal comune valdostano di Courmayeur con la nuova funivia Skyway Montebianco.

L'obiettivo è quello di migliorare l'efficienza energetica della struttura del 20%, ridurre le emissioni di CO2 fino a 21 tonnellate all'anno e quelle di NOx (ossidi di azoto) fino a 0,5 tonnellate all'anno, dando vita a un modello virtuoso e replicabile su realtà analoghe.

Per raggiungere questi ambiziosi risultati la facciata sud del rifugio è stata coperta da 28 pannelli fotovoltaici, che permettono il riscaldamento delle due stanze destinate agli alpinisti e alle guide. Inoltre l'edificio è stato dotato di un innovativo sistema di recupero dell'acqua piovana e da quella ricavata dallo scioglimento della neve: attraverso cavi posti nelle grondaie del vecchio rifugio, l'acqua viene trasportata in vasche di accumulo nel rifugio nuovo e filtrata e utilizzata in cucina.

Anche le acque grigie vengono filtrate, accumulate e riutilizzate negli impianti igienici limitando così lo spreco di acqua e abbattendo i costi di trasporto a valle.

Negli ultimi mesi le installazioni sono state ultimate ed è stato da poco avviato un periodo dimostrativo che durerà fino a fine progetto (2020). Durante questa fase i tecnici di Environment Park avranno il compito di raccogliere i dati necessari per valutare la replicabilità di questo modello.

 

"Da sempre Environment Park organizza e supporta iniziative che offrano soluzioni a impatto zero per il pianeta, puntando sull'innovazione e sul riutilizzo dei materiali – spiega Davide Canavesio, Amministratore Delegato di Environment ParkPer questo motivo aderiamo con impegno a un progetto internazionale come Sustainhuts. In collaborazione con CAI vogliamo rendere ancora più sostenibile il Rifugio Torino, nel rispetto della natura circostante e delle nostre magnifiche montagne, con l'obiettivo di creare un modello virtuoso e replicabile".


"Il Cai Sezione di Torino, sempre attivo nel mantenere in efficienza le proprie strutture, da alcuni anni ricerca soluzioni innovative che riducano gli interventi di manutenzione e che facilitino il lavoro dei gestori, ma soprattutto che siano rispettose dell'ambiente: riducendo i consumi energetici e utilizzando il più possibile le risorse naturali – Racconta Osvaldo Marengo, Vice Presidente CAI Torino - Anche il problema sempre più attuale della mancanza di acqua nei rifugi è stato affrontato e risolto con soluzioni economicamente sostenibili, che tra l'altro garantiscono il ritorno degli investimenti in pochi anni. Pensiamo che queste soluzioni possano essere d'esempio e possano essere applicate anche in altri rifugi, non solo quelli del Club Alpino Italiano".

 

A PROPOSITO DI SUSTAINHUTS

Il progetto LIFE SUSTAINHUTS, finanziato dal programma LIFE15 CCA/ES/000058, ha l'obiettivo di modernizzare e ottimizzare l'energia in nove rifugi dai paesi europei (Spagna, Italia e Slovenia). Il progetto ha una durata di quattro anni e viene sviluppato da un consorzio composto dai seguenti membri: Aragon Hydrogen Foundation (FHA, Spain) coordinatore del progetto, Aragonese Mountaineering Federation (FAM, Spain), Club Alpino Italiano - Sezione di Torino (CAI, Italy), Environmental Park (Italy), Development Centre for Hydrogen Technologies (RCVT, Slovenia), University of Ljubljana (UL, Slovenia) e Alpine Association of Slovenia.  Alla sua conclusione saranno elaborate delle guide metodologiche volte a replicare le soluzioni sviluppate nei rifugi, cosicché i miglioramenti ambientali conseguiti potranno essere replicati in altre strutture.



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