Parigi, 8 dicembre 2015 – Ieri,
a Parigi, il famoso cuoco italiano Carlo Cracco si è unito al Fondo
Internazionale delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) per
lanciare un grido d’allarme sugli effetti del cambiamento climatico
sulle colture di alimenti di base e sui cibi tradizionali.
All’evento,
programmato in coincidenza con la conferenza delle Nazioni Unite sul
cambiamento climatico (COP21), ha preso parte anche il vicepresidente
dell’IFAD, Michel Mordasini, che
ha dichiarato ai funzionari governativi presenti che “con una
popolazione mondiale in aumento e il progressivo riscaldamento del
clima, la sicurezza alimentare nel prossimo futuro sarà a rischio.”
Per
sottolineare il punto, Cracco ha raccontato al pubblico presente dei
viaggi che quest’anno ha intrapreso con l’IFAD in Marocco, dove ha
toccato con mano l’impatto negativo che l’inaridimento
del clima e la riduzione dei pascoli comportano per le greggi. A un
centinaio di chilometri dalla città di Oujda, Cracco ha visitato un
progetto, finanziato dall’IFAD, che aiuta gli agricoltori poveri ad
adattarsi al cambiamento climatico ripiantando su vaste
aree di terreno arbusti locali e cespugli capaci di resistere alla
siccità e costruendo piccole dighe.
“Il
cambiamento climatico è un dato di fatto,” ha dichiarato Cracco. “Forse
si può rallentare, ma non si può fermare. Dobbiamo aiutare chi lavora
per recuperare la terra, per dare una
svolta al nostro modo di contrastare il cambiamento del clima.”
Attraverso il programma dell’IFAD per l’adattamento dell’agricoltura familiare (ASAP),
l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite sta aiutando i piccoli
agricoltori dei paesi in via di sviluppo, in prima linea nella lotta al
cambiamento climatico, non solo a tutelare le economie rurali dagli
impatti del cambiamento, ma anche ad aumentare la
propria produttività e il proprio reddito.
“La posta in gioco non è mai stata così alta per i piccoli agricoltori”, ha aggiunto Cracco. “È giunto il momento
di contrastare il cambiamento climatico.”
In preparazione alla conferenza di Parigi (COP21), l’IFAD ha lanciato la campagna online “Ricette
per il cambiamento”, incoraggiando le autorità impegnate dei negoziati
a sostenere azioni a livello di ciascun paese per ridurre la
vulnerabilità dei piccoli agricoltori rispetto al cambiamento climatico.
“Possiamo
fare una differenza, qui a Parigi, se destiniamo una parte maggiore
delle risorse destinate a combattere
il cambiamento climatico ai piccoli agricoltori, per aiutarli a fare
fronte al cambiamento attraverso investimenti quali strade percorribili
in qualsiasi condizione atmosferica, sistemi per segnalare
tempestivamente il rischio di allagamenti, l’uso di sementi
resistenti alla siccità e alla salinità del suolo”, ha aggiunto
Mordasini. “Dobbiamo riconoscere il ruolo positivo che hanno i piccoli
agricoltori nel garantire la sicurezza alimentare, e proteggere quanti
si trovano a combattere in prima linea contro il cambiamento
climatico.”
L’IFAD
investe sulle popolazioni rurali, mettendole in condizione di ridurre
la povertà, aumentare la sicurezza alimentare, migliorare la qualità
dell’alimentazione e rafforzare la loro capacità di far fronte
ai cambiamenti. Dal 1978, abbiamo investito circa 17 miliardi di
dollari in donazioni e prestiti a tassi agevolati per finanziare
progetti di cui hanno beneficiato circa 453 milioni di persone. L’IFAD è
un’istituzione finanziaria internazionale e un’agenzia
specializzata delle Nazioni Unite con sede a Roma – il polo delle
Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.
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