15 dicembre 2015
THE HUMAN FACTOR IN ENERGY TRANSITION & SECURITY TOWARDS 2050
h. 9,15 – 17,30 | University Foundation, Rue d'Egmont 11 - 1000 Brussels (Belgium)
Due grandi sfide attendono l'Europa nei prossimi anni: diminuire la dipendenza da fonti non rinnovabili in favore di un maggiore impiego di quelle rinnovabili e garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, oggi minacciata da scenari socio-politici in evoluzione e da questioni legate alla disponibilità soprattutto dei combustibili fossili.
Per dare una risposta a queste esigenze, il progetto finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del VII Programma Quadro MILESECURE-2050 (Multidimensional Impact of the Low-carbon European Strategy on Energy Security, and socio-economic dimension up to 2050 perspective) per 2 milioni 450 mila euro e coordinato dal Politecnico di Torino, si propone di contribuire al superamento delle criticità che impediscono la riduzione di consumo di combustibili fossili e a realizzare una road map europea che aiuti a diversificare le fonti energetiche.
Sicurezza degli approvvigionamenti delle fonti energetiche, sostenibilità e competitività sono infatti i tre pilastri complementari della politica energetica europea, obiettivi riconfermati anche per la programmazione 2020-2030 su clima ed energia. Tuttavia, mentre l'Unione Europea è riuscita a istituzionalizzare una politica climatica, come confermano anche i risultati del recente vertice di Parigi, non è ancora stata in grado di formulare una politica di successo per la sicurezza energetica, nonostante il fatto che anche questo secondo elemento sia notevolmente cresciuto in importanza nell'agenda politica. Le potenziali sinergie tra il cambiamento climatico e la sicurezza energetica sono ancora poco studiate.
Risolvere le sfide dei prossimi anni richiederà trasformazioni strutturali riguardanti l'intero sistema energetico, nella fornitura di energia al modo in cui viene organizzata al livello della società. Questi cambiamenti richiedono inoltre una radicale modifica nel modo con cui pensiamo all'energia, a tutti i livelli, da quello istituzionale fino all'assunzione di responsabilità da parte di ogni singolo utente. In particolare, la maggior parte dei documenti politici si concentra su cambiamenti economici, geo-politici e tecnologici, ma non si sofferma su come i cambiamenti, a qualsiasi livello, coinvolgano il fattore umano, che invece è un'importante risorsa in una prospettiva di cambiamento come quella che dovrà riguardare tutta la popolazione europea nei prossimi anni.
"É ormai evidente che la transizione energetica è innanzitutto un processo di carattere sociale e culturale, più che di innovazione tecnologica, in quanto richiede un grande sforzo da parte di tutti i membri della società per modificare gli attuali modelli di vita e le abitudini individuali. Richiede anche un cambiamento negli attuali modelli di governance, ancora troppo legati a schemi decisionali di tipo top-down, che spesso non facilitano la presa di coscienza e la consapevolezza, da parte dei cittadini, delle azioni e innovazioni che possono essere realizzate in maniera diretta e partecipata, per dare soluzione ai problemi energetico-ambientali", spiega Patrizia Lombardi, coordinatore del partenariato composto da 11 partner provenienti da 9 Paesi e Direttore del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio di Politecnico e Università di Torino.
"Partendo da un approccio multidisciplinare, di tipo olistico, MILESECURE-2050 ha esaminato in maniera integrata le prospettive di cambiamento nel lungo periodo e la natura co-evolutiva di questa transizione, identificando ed analizzando i principali fattori drivers e le principali barriere al cambiamento, anche grazie ad un'analisi dettagliata di casi di successo".
Il progetto MILESECURE-2050 ha proposto un "manifesto" per creare un percorso verso le transizioni energetiche con l'inclusione, ritenuta un punto fondamentale del processo, del fattore umano per la riduzione delle emissioni di carbonio e lo sviluppo energetico sicuro, che verrà presentato nel corso del seminario internazionale "The Human Factor In Energy Transition & Security Towards 2050"che si terrà il 15 dicembre prossimo, presso la University Foundation a Bruxelles.
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