"La prima iniziativa è stata molto importante perché organizzata grazie all'impegno di molti giovani della Valle Camonica e del Sebino appassionati di agricoltura, che stanno portando avanti esperienze innovative - sottolinea il presidente del Bio-distretto, Giovanni Tosana -, progettando per esempio il recupero della coltivazione di antichi cereali, soprattutto orzo, segale e grano saraceno, in modo da impostare filiere alimentari molto interessanti e con buone prospettive come quelle del pane e della birra. Vi è stata inoltre un'ottima collaborazione con il gruppo bio della Valtellina, un territorio che presenta molte analogie con la nostra valle".
Il prossimo appuntamento è per il 19 marzo, con "Lo sviluppo della frutticoltura biologica in Valle Camonica: come produrre rispettando l'ambiente e la nostra salute", a Piamborno, presso la Cooperativa Sociale Agricola. L'invito è rivolto in particolare a tutti i produttori di mele della Valle Camonica, perché avranno l'opportunità di conoscere nuove tecniche di trattamenti biologici.
Seguiranno le date del 9 aprile, con "La concimazione naturale secondo il metodo bio", al Museo etnografico, con pranzo e pratica presso l'azienda agricola San Faustino di Ceto (BS); il 7 maggio, con "Architettura sostenibile in montagna - riqualificazione del paesaggio alpino, a partire dai fabbricati rurali tradizionali attraverso la bioedilizia", a Cedegolo, presso l'azienda agricola L'Usignolo; il 21 maggio con "Salva con cura e conserva i tuoi semi", ospiti di Antichi Sapori Camuni, a Solato di Piancamuno; l'11 giugno con "Fare nuove imprese giovanili in montagna", a Cedegolo, presso il MusIL - Museo dell'Industria e del Lavoro, con visita alle aziende agricole biologiche della Valsaviore; il 9 luglio con "Apicoltura di montagna - azienda a ciclo chiuso e valorizzazione del territorio", a Edolo, presso l'azienda agricola Lares di Vico, con pranzo e visita all'Azienda agricola nella frazione di Vico; il 17 settembre sarà la volta de "I formaggi camuni d'alpeggio - presentazione botanica dei pascoli e analisi organolettica", al Centro Eventi Parco dell'Adamello di Vezza d'Oglio; il 24 settembre con "Comunità camune resilienti" a Prestine, presso l'agriturismo Prestello; infine, il 15 ottobre con "Viticoltura naturale, trattamenti e lavorazioni", presso la Cantina Rocche dei Vignali a Losine.
Il Biodistretto in Vallecamonica raggruppa una serie di realtà, di Comuni e di associazioni che, partendo dal metodo utilizzato in agricoltura biologica, rispettoso dell'ambiente e della salute, cercano di praticare la "sostenibilità" anche negli altri ambiti della vita sociale ed economica del nostro territorio, aiutando gli agricoltori ad avvicinarsi sempre più a metodi di lavorazione che escludono prodotti chimici di sintesi, promuovendo la filiera corta dei prodotti biologici, corretti stili di vita incentrati su una sana alimentazione in collaborazione con l'ASl, la ristorazione collettiva basata sui prodotti bio (è di quest'anno il successo della merenda bio in tutte le scuole della valle, la difesa dell'ambiente e del patrimonio naturale e artistico dalla cementificazione e dagli impianti impattanti, il massimo riciclo e riuso dei rifiuti, comunità che siano in grado di promuovere i loro territori attraverso un turismo più responsabile. Così facendo, il Bio-distretto punta, come già accaduto in progetti simili promossi in altri territori della penisola, a creare anche nuove opportunità di lavoro per i giovani.
In particolare, due aziende del Bio-distretto hanno ricevuto per le loro produzioni riconoscimenti nazionali e internazionali significativi: si tratta dell'azienda Ligabue Antonio di Capo di Ponte, che ha vinto il primo premio Top hundred "Golosario" 2015, con il vino rosso "Minego", e l'Apicoltura Lares di Edolo, che ha ottenuto il primo e il secondo posto con due mieli di montagna in occasione del "Biolmiel" 2015.
Il ciclo di incontri proposti quest'anno abbraccia varie articolazioni del mondo agricolo. In particolare, l'appuntamento giovani portano avanti progetti impostati l'anno scorso come la sulla mela biologica del 19 marzo prossimo acquisisce una notevole importanza al fine di promuovere un primo progetto pilota che, viste le potenzialità rappresentate da questo settore in seno all'agricoltura valligiana, potrebbe in futuro portare la Valle Camonica a connotarsi come la prima valle produttrice di mele bio di tutto l'arco alpino. Ne guadagnerebbe senz'altro anche l'immagine del nostro territorio.
Per informazioni e iscrizioni: sul sito www.biodistrettovallecamonica.it è presente il modulo per associarsi al Bio-distretto Valle Camonica e vi è anche la possibilità di offrire la propria collaborazione volontaria per contribuire al lavoro dell'associazione nelle sue varie attività; per ricevere informazioni si può scrivere all'indirizzo email biodistrettovallecamonica@gmail.com. E' inoltre attiva una pagina FB www.facebook.com/BioDistrettoValleCamonica sempre ricca di eventi.
I dettagli dell'incontro del 19 marzo 2016 e locandine delle iniziative: www.biodistrettovallecamonica.it/seconda-lezione-di-agricoltura-biologica/#.VuE8wkBA_K0.facebook
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