Fa bene a fiori e ortaggi, ma anche all'ambiente. E' il Biochar Verforfood, venduto in esclusiva da Self, leader in Piemonte (e quarto in Italia) nel settore del "Fai da te".
Sono l'alta qualità e la purezza a distinguerlo dal normale Biochar (carbone ottenuto dalla combustione in assenza di ossigeno della legna e di altre biomasse), impiegato nel giardinaggio e in agricoltura per migliorare le caratteristiche della terra.
E' infatti realizzato utilizzando esclusivamente residui di foresta vergine e con un processo produttivo brevettato che permette di ottenere un contenuto di carbonio sempre superiore all'80%; il resto è cenere, formata da sali minerali anch'essi utili come fertilizzanti.
Questo risultato, certificato da agenzie indipendenti nazionali e internazionali, dimostra pure che il Biochar Verforfood evita che gran parte del carbonio fissato nei residui delle foreste ritorni in atmosfera sotto forma di anidride carbonica (la causa dell'effetto serra) e sia invece immagazzinato definitivamente nel suolo.
Nel giardinaggio "fai da te", sono facilmente constatabili i vantaggi del mischiare al terriccio il Biochar Verforfood: le piante crescono di più e più velocemente perché viene creato un ambiente favorevole allo sviluppo di batteri che forniscono il nutrimento aggiuntivo alle radici della pianta; viene aumentata la ritenzione idrica e quindi è possibile bagnare con minore frequenza; l'azione benefica non viene meno col passare del tempo.
L'impegno nella vendita del Biochar Verforfood, marchio di proprietà della torinese "Green Biochar", è anche un'ulteriore prova dell'interesse di Self per la sostenibilità ambientale, come dimostrano i criteri seguiti nella progettazione e nella gestione dei punti di vendita, e per le azioni di solidarietà a favore delle aree più svantaggiate del mondo.
Un terzo del ricavato della vendita di Biochar Verforfood verrà infatti devoluto per restituire terreni all'agricoltura sostenibile nei paesi in cui la desertificazione ostacola le coltivazioni, costringendo a dure condizioni di vita.
Il primo progetto è già in atto in Namibia, dove sono stati messi a disposizione alcuni ettari di terreno per realizzare 1000 micro-imprese agricole da affidare ad altrettante famiglie.
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