Dopo il Togo e la Tanzania è la volta del Benin: Kad3 Group ha installato il nuovo impianto fotovoltaico off grid con kit HyRei che, come gli altri, fa parte del progetto umanitario Seva per l'Africa. La struttura è stato montata a Materì, presso la casa di accoglienza "Madre Ursula" coordinata da alcune suore spagnole appartenenti all'ordine delle Teatine. I tecnici di Kad3 Group hanno lavorato fino a 11/12 ore al giorno per portare a termine l'operazione.
Monopoli, 05 febbraio 2015 - "Gracias, gracias....! Hoy han acabado de instalar toda la casa con la luz solar... la nuestra economía irá mejor. Muchas gracias por todo." Sono queste le prime parole di ringraziamento inviate per mail da Suor Antonia al dottor Paolo Viganò, medico volontario responsabile della Onlus GSA (Gruppo Solidarietà Africa), che ha chiesto e ottenuto la donazione dell'impianto (circa 11 kW) progettato da Kad3 Group. Anche senza traduzione dallo spagnolo il significato è chiaro: con l'energia elettrica assicurata dall'impianto fotovoltaico stand alone le condizioni di vita della comunità saranno migliori.
Come per quelli già realizzati in Togo (missione Cuori Grandi di Amakpape), in Tanzania (latteria di Njombe nella Rift Valley) e quello previsto in Repubblica Centrafricana a febbraio (missione di Bozum dei padri Carmelitani), anche l'impianto di Materì è dotato di un kit ibrido HyRei con controllo centralizzato. Di fatto, HyRei è in grado di gestire la produzione elettrica di energia da impianti fotovoltaici Stand Alone, integrata con quella proveniente da generatore tradizionale. Prima dell'installazione dell'impianto fotovoltaico stand alone la disponibilità di energia elettrica era assicurata solamente da un generatore a gasolio 15 kw trifase. La manutenzione sarà assicurata dai tecnici dell'ospedale di Tanguiéta (50 km da Materì e 1 ora di viaggio).
La casa di accoglienza Madre Ursula è un convitto per 40 ragazze dagli 8 ai 18 anni divise in due gruppi, le più piccole prevalentemente orfane, le adolescenti quasi tutte fuggite da matrimoni obbligati o dalla prostituzione forzata. La maggior parte della ragazze sono inserite nelle normali attività scolastiche del villaggio. Alcune lavorano nel centro, altre presso realtà produttive o commerciali del territorio. Nel "Madre Ursula" vengono svolte diverse attività come il doposcuola, il sostegno ai ragazzi del villaggio in età scolare (un centinaio), la formazione per le ragazze del convitto e del villaggio (80 circa), l'assistenza di tipo infermieristico, gratuita nella quasi totalità dei casi, soprattutto a favore degli abitanti del villaggio più indigenti. Importante è poi la promozione sociale della donna, attuata sia da parte delle suore sia dalle ragazze più mature e responsabili del convitto con l'aiuto di persone del villaggio particolarmente vicine alla comunità. La formazione spirituale e religiosa è del tutto libera.
Il "Madre Ursula" comprende le abitazioni per le suore, una cappella, un convitto con alloggio, un dispensario, una sala di studio e lettura con biblioteca, postazioni computer, alcuni laboratori destinati alle attività di formazione per i ragazzi delle scuole, laboratori di cucito, un altro per la produzione di sapone, una cucina, l'allevamento di animali da cortile, un orto, un pozzo e un mulino. Le suore hanno tutte diploma e pratica infermieristica di livello avanzato e lunga esperienza sul territorio. Il centro è raggiungibile seguendo la strada nazionale che collega Cotonou (Bénin) con Ouagadougou (Burkina) e poi attuando una deviazione su una agevole pista di circa 16 km.
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