Roma, 9 giugno 2017. Sono sconcertanti le dichiarazioni dei Governi PD delle regioni Lazio e Umbria che dopo tante polemiche con la Raggi e con i grillini finiscono per assecondare il malgoverno di Roma accettando quantitativi crescenti di immondizia romana. Ma non si tratta di solidarietà, bensì di complicità nella mala gestione dei rifiuti.
Far circolare la “monnezza” per chilometri e chilometri fra impianti inadeguati delle regioni (con la segreta speranza che nel corso dei viaggi si disperda miracolosamente) è l’incredibile interpretazione che questi governanti danno dell’economia circolare.
Purtroppo i sindaci delle poche località che hanno colpevolmente accettato di sfruttare le discariche sul proprio territorio oltre ogni limite continuano a piegare la testa giustificando in maniera ridicola l’inettitudine dei governi regionali: tutti sanno che non c’è niente di temporaneo, non si stratta di una crisi ma di una mala gestione endemica dei rifiuti a Roma, nel Lazio e in Umbria.
E’ a questo risultato che portano le irresponsabili opposizioni agli impianti di gestione adeguati (compresi gli inceneritori) che i governi regionali hanno espresso negli anni. Impianti adeguanti avrebbero risolto stabilmente e utilmente il ciclo dei rifiuti evitando i gravissimi incidenti che si stanno ripetendo con frequenza allarmante nell’ultimo mese come gli incendi a Pomezia, a Viterbo e a Le Crete (discarica di Orvieto). I quantitativi di emissioni inquinanti emessi a causa di questi incidenti in pochi giorni non sarebbero stati emessi da impianti controllati e tecnologicamente avanzati nemmeno in trenta anni di funzionamento.
Ing. Monica Tommasi
Presidente Amici della Terra Italia
www.umbriaon.it/umbria-ecco-i-rifiuti-18-mila-tonnellate/
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