Esso si ispira al principio dell'economia circolare per la progettazione e la produzione di beni riutilizzabili e detta, quindi, disposizioni di riassetto della gestione dei rifiuti solidi urbani e di pianificazione regionale in materia di rifiuti speciali e per la bonifica dei siti inquinati, in coerenza con la normativa europea e con la legislazione statale. Il DDL fissa i principali obiettivi da raggiungere entro il 2020 che
- la raccolta differenziata al 65% per ciascuna frazione
- il 70% di materia effettivamente recuperata.
A tali fini, la Regione assicura, tra l'altro, incentivi economici e misure premiali sulla tariffa per i Comuni che fanno registrare i migliori risultati, favorisce progetti di riduzione degli sprechi alimentari, promuove lo sviluppo dell'impiantistica collegata al riuso e al riciclaggio, promuove la ricerca sul rifiuto residuale, favorisce i sistemi di raccolta differenziata che garantiscono la massima differenziazione dei rifiuti ai fini del loro riciclaggio e la migliore qualità delle frazioni raccolte separatamente, quali le raccolte domiciliari di tipo "porta a porta" o sistemi equipollenti.
Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti urbani, sono previsti gli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO):
- tre ATO per la Città Metropolitana di Napoli;
- un ATO per ciascuna delle province di Avellino, Benevento, Caserta, Salerno.
Ciascun ATO può essere articolato in aree omogenee denominate Sub Ambiti Distrettuali (SAD).
I Comuni dovranno aderire all'Ente dell'Ambito Territoriale in cui ricade il rispettivo territorio per l'esercizio in forma associata delle funzioni in materia di gestione del ciclo dei rifiuti.
Il Piano d'ambito territoriale costituisce lo strumento per il governo delle attività di gestione per lo svolgimento del servizio di gestione integrata dei rifiuti, in attuazione del Piano Regionale di gestione del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani.
Altra novità è l'istituzione del "Sistema regionale di informazione e di educazione alla sostenibilità ambientale della Regione Campania" (SIESARC), con l'obiettivo di promuovere il coordinamento, la qualificazione e la continuità delle attività di educazione alla sostenibilità socio-ambientale.
È prevista la disciplina dei "Centri di informazione ed educazione alla sostenibilità ambientale della regione Campania" (CIESARC) che sono organizzati in rete a livello regionale e operano in prevalenza a livello comunale e intercomunale (continua)
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