Ecofuturo dal 26 al 31 luglio a Rimini, presso EcoArea.
Coniugare la mobilità sostenibile con l'immenso patrimonio paesaggistico, culturale ed ambientale del nostro paese è lo spunto da cui è partito Luciano Zepparelli di Umbria Green Card, che ha presentato un caso aziendale di mobilità elettrica integrata con i servizi turistici legati alla mobilità sostenibile in Umbria. E' un'esperienza, questa della società umbra che partendo dalle nuove piattaforme digitali sta permettendo una copertura integrale dell'intero territorio per offrire al turista un modo di muoversi e di fruire al meglio le strutture ricettive della regione, coniugando così turismo, mobilità e sostenibilità ambientale.
Si tratta di un tema che sarà sviluppato anche nella prossima edizione di Umbria Green Festival che si svolgerà a Terni dal 23 al 25 settembre 2016. Il concetto di integrazione legato a quello di intermodalità è l'essenza fondante anche di My Cicero illustrato da Diego Carnevali, il quale ha descritto l'offerta della piattaforma digitale, che facilita la mobilità all'interno dei principali centri urbani italiani all'insegna della massima intermodalità, denominatore essenziale dei nuovi modi di muoversi green.
Sul fronte dei combustibili puliti poi, non meno interessanti le presentazioni, a partire da quella di Andres Saldivia di Hysytech che è l'azienda che per prima ha sviluppato e realizzato un impianto di biometano in Italia. Attualmente gli impianti di Hysytech sono due di cui uno da sottoprodotti agricoli. Entrambi gli impianti sono realizzazioni concepite nell'ambito della mobilità sostenibile anche perché il biometano prodotto viene direttamente utilizzato dai veicoli delle aziende che gestiscono l'impianto. Quindi, le biomasse in ingresso sono in grado di produrre non solo tutto il combustibile necessario per la movimentazione dei mezzi, ma anche l'energia per il funzionamento dell'impianto e, ancora, combustibile da cedere a terzi.
Questo dimostra l'enorme potenziale del biometano dal punto di vista della sostenibilità economica. Ma le potenzialità attengono anche la sostenibilità ambientale. Infatti, un veicolo a biometano ha emissioni di CO2 paragonabili a quelle di un veicolo elettrico alimentato da energia rinnovabile e 30 volte inferiori a quelle dei veicoli a gasolio o benzina.
«Noi lavoriamo da tanti anni per far sì che il biometano riesca a raggiungere la competitività economica in ambito agricolo. Quindi il nostro obiettivo è fare impianti economici e semplici da mettere a disposizione delle aziende che vogliono perseguire la sostenibilità ambientale», ha detto Andres Saldivia durante il suo intervento.
Significativi in questo campo anche i progetti e i prodotti di Ecomotive solutions che realizza soluzioni tecniche per la sostenibilità dei trasporti grazie alle quali si possono alimentare motori diesel anche con una miscela controllata di gasolio e biometano, sia CNG che GNL.
L'ultima soluzione dell'azienda è il dual fuel biometano per trattori nell'ambito del progetto di diffusione del biometano per la meccanizzazione agricola sostenuto dal CIB-Consorzio Italiano Biogas, con il quale l'azienda agricola con impianto di biogas/biometano potrà chiudere completamente il cerchio della propria economia e della sostenibilità.
La sperimentazione di questa tecnologia è in corso: il trattore sostenibile viene testato quotidianamente dalla SESA di Este, una tra le prime aziende ad avere una stazione di biometano interna. I primi dati della sperimentazione confermano che più del 50% del gasolio normalmente impiegato dal trattore è stato sostituito con il biometano, senza perdite di potenza o di capacità di lavoro del trattore stesso.
«Questo è il primo passo per garantire l'utilizzo del biometano nell'ambito delle aziende agricole che saranno capaci di produrre un carburante alternativo su veicoli esistenti; è la soluzione più rapida per risolvere problemi ambientali legati all'uso del gasolio senza pesare in modo eccessivo sugli investimenti aziendali», ha detto Roberto Roasio, di Ecomotive Solutions.
Successivamente è stata interessante la staffetta tra il CONOE, il Consorzio istituito con la funzione d'organizzare, controllare e monitorare la filiera degli oli e dei grassi animali esausti a fini ambientali e che organizza in Italia la raccolta di oli da attività ricettive e commerciali e che è stato rappresentato a Ecofuturo da Italo Ricciardi, Coordinatore territoriale CONOE, il quale ha illustrato un progetto della Università della Tuscia, e Sonia Castellucci, ricercatrice dell'Università della Tuscia che ha presentato un impianto di transesterificazione di piccola taglia capace di dare risposte importanti sul fronte dell'olio vegetale esausto di matrice domestica.
A conclusione degli interventi c'è stato quello di Dario Cingolani di LC3 Logistics, azienda italiana che opera nel trasporto merci e che è la prima azienda italiana che ha puntato, già dal 2012, a una riconversione della propria flotta aziendale e facendo da stimolo anche per la creazione d nuovi distributori di GNL da parte di attori nazionali.
Il futuro e le tecnologie per sviluppare la mobilità sostenibile è stato l'argomento della tavola rotonda condotta da Sergio Ferraris, direttore di QualEnergia che ha discusso con Marco Boschini, coordinatore di Comuni Virtuosi, con Alessandro Giubilo, titolare di Flexy Energy e con Marco Fratoddi, direttore di La Nuova Ecologia e segretario generale della Federazione italiana dei media ambientali (FIMA).
«La formazione è il futuro. - ha detto Boschini, per il quale le tecnologie sono sì utili, ma l'innovazione sociale deve essere un altro driver essenziale - Per invertire la rotta serve formazione a tutti i livelli. Quando come amministratori locali istituiamo una buona pratica come il Pedibus (l'andata a scuola controllata e guidata dei bimbi a piedi verso la scuola) spesso incontriamo l'opposizione dei genitori. In questo senso serve della formazione». «Si deve innovare in maniera radicale e non parziale. - ha rimarcato Giubilo - Non è possibile che si istituiscano servizi importanti come il car sharing nei centri storici e non si vada immediatamente sull'elettrico. Fare car sharing fossile nei nostri centri urbani significa rallentare l'innovazione e quando invece bisogna premere sull'acceleratore con l'elettrico». E Fratoddi, infine, ha puntato sull'integrazione.
«Integrazione è la parola chiave - ha detto Fratoddi - Car sharing, mezzi pubblici e zone a traffico controllato devono essere pratiche che lavorano assieme, in una visione sistemica delle città. E in questo quadro l'informazione è importante, perché deve formare e informare su queste possibilità. Ed è fondamentale che questo ruolo lo abbiano i media generalisti, quelli visti e letti da milioni di persone perché è una battaglia che si vincerà coinvolgendo tutta la popolazione».
Qui il programma del Festival Ecofuturo: http://festivalecofuturo.myblog.it/2016/06/24/programma-terza-edizione/
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www.CorrieredelWeb.it
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