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lunedì 30 giugno 2014
Seminario Napoli "“L’ambiente come risorsa: amianto, rifiuti pericolosi ed effetti sull’economia regionale. La stampa come mezzo di incentivazione al turismo”
Harpo Group punta sui materiali eco-compatibili: la calce "regina" delle nuove finiture naturali Sandtex
PUNTA SUI MATERIALI ECO-COMPATIBILI:
Le proposte per il semestre europeo per non perdere il treno della green economy
Un pacchetto di proposte su sei argomenti - fiscalità ecologica, clima e energia, agricoltura sostenibile, risorse idriche, rifiuti, crescita e occupazione verde - è stato presentato dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 66 organizzazioni di imprese green, al Governo ( ai Ministri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico, al Presidente del Consiglio e al Sottosegretario con delega agli Affari europei) e al Parlamento (ai Presidenti delle Commissioni Ambiente e Attività produttive di Camera e Senato), in vista del semestre di presidenza italiana della Ue.
Ecco una sintesi delle misure elaborate dal Consiglio Nazionale per ciascun argomento.
Fiscalità ecologica. Le misure europee sono utili sia per migliorare l'efficacia delle politiche ambientali, sia per alleggerire la pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese. Il Consiglio nazionale della green economy propone di dare attuazione pratica alle ripetute indicazioni – provenienti dall'OCSE e dalla UE stessa – per identificare e rimuovere i sussidi pubblici dannosi per l'ambiente attualmente esistenti, di dare attuazione agli indirizzi di contabilità ambientale per misurare il valore del capitale naturale e dei servizi eco-sistemici, per quantificare il costo economico del loro deterioramento, per integrare la contabilità ambientale nei processi e nei conteggi economici e di bilancio, di varare un programma di riforma della fiscalità generale integrato con quella ambientale che sia incentrato su uno spostamento significativo della tassazione dal lavoro all'ambiente, almeno 10 punti di gettito in 5 anni; di promuovere una valutazione dell'efficacia degli strumenti fiscali e parafiscali attualmente operanti a livello europeo, a cominciare dall'ETS per i grandi impianti e dall'Euro-Vignette per i trasporti fino ai crediti di carbonio derivanti dal compostaggio dei rifiuti organici e lavorare a una proposta per un nuovo sistema integrato, anche basato su un meccanismo Carbon Tax, che sia efficace ai fini del raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali.
Sostenere incisive misure europee per il clima e l'energia con l'identificazione di tre target distinti – ambiziosi e legalmente vincolanti – per le emissioni di gas serra, le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica e la ripartizione degli impegni tra gli Stati Membri attraverso un meccanismo di burden sharing che includa anche meccanismi periodici di verifica dei risultati associati a sistemi premiali o sanzionatori.
Promuovere modelli di agricoltura sostenibile e di qualità nell'ambito della nuova Pac portando a termine la revisione del regolamento sulla produzione biologica Reg. (CE) 834/2007 razionalizzando i sistemi di controllo, ampliando gli strumenti destinati alla costituzione di reti territoriali vocate, stimolando la costituzione di mercati di prossimità, promuovendo la comunicazione rivolta ai consumatori e rafforzando le attività di ricerca e di sostenere l'azione del Ministro dell'Ambiente nella direzione di affermare il principio della sovranità alimentare e quindi della libertà dei singoli Stati membri di scegliere la propria strategia agro-alimentare potendo prevedere l'esclusione dell'utilizzo degli OGM .
Sostenere un'iniziativa europea per Il riutilizzo delle acque reflue soprattutto per uso agricolo e industriale per i quali ad oggi non esistono standard comuni relativi al loro impatto ambientale e sanitario. Il Piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee costituisce un importante opportunità per affrontare questa tematica in quanto la Commissione intende proporre entro il 2015 delle misure per incoraggiare il riutilizzo delle acque.
Affrontare i nodi aperti a livello europeo in materia di rifiuti dando attuazione alle linee guida europee per la prevenzione della produzione dei rifiuti, rafforzando a livello europeo il GPP al fine di rendere effettivo e raggiungibile, per le pubbliche amministrazioni, l'obiettivo del 50% di acquisti pubblici verdi; rafforzando il principio della responsabilità estesa del produttore, con il coinvolgimento anche di quelle filiere dove ancora non si applica; innalzando gli obiettivi di riciclo e fissando obiettivi specifici anche per la raccolta e il trattamento dei rifiuti organici .
Rafforzare a livello europeo le politiche per una green economy dando seguito alla Comunicazione della Commissione europea sulla creazione di posti di lavoro nell'economia 'verde' di prossima adozione e il lavoro fino ad ora svolto per lo sviluppo di indicatori ambientali e sociali, nell'ambito del progetto europeo per il cosiddetto 'superamento del PIL' che si pone l'obiettivo di ampliare il dibattito sul benessere umano a dimensioni diverse da quella esclusivamente economica.
Il Consiglio Nazionale della Green Economy è composto da 66 organizzazioni di imprese rappresentative della green economy italiana. Promuove, in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico, gli Stati Generali della Green Economy. Il Consiglio si è dotato di 10 gruppi di lavoro su 10 settori strategici - che coinvolgono quasi 400 esperti in tutta italia – allo scopo di sviluppare una piattaforma di proposte strategico–programmatica per lo sviluppo di una green economy icome via d'uscita dalla crisi economica e come chiave per il rilancio di investimenti e occupazione attraverso un Green New Deal. Il processo di elaborazione partecipata ha coinvolto tra il 2012 e il 2013 più di 4000 stakeholder.
Per maggiori informazioni sugli Stati Generali della Green Economy: www.statigenerali.org
Al via in Piemonte i campi di volontariato di Legambiente
INSTALLATA AL CAMPO BASE DEL K2 LA STAZIONE METEOROLOGICA PROGETTATA DA CAE, ECCO I DATI IN TEMPO REALE
È stata installa dai ricercatori EvK2CNR la stazione meteorologica progettata da CAE, azienda bolognese leader nella progettazione e realizzazione di reti di monitoraggio ambientale, che sta inviando i primi dati in tempo reale ai ricercatori che si trovano in Italia: si tratta della stazione meteo più in alta quota tra le stazioni del Karakorum che fanno parte del progetto di monitoraggio climatico ambientale Share.
La stazione progettata e messa a disposizione da CAE - tra le principali realtà italiane nel settore del monitoraggio ambientale in tempo reale - è stata sviluppata a moduli per facilitare il complesso trasporto lungo il ghiacciaio del Baltoro ed è dotata di quattro sensori - anemometro, termoigrometro, barometro e albedometro – che permettono di misurare velocità e direzione del vento, temperatura e tasso di umidità, ma anche livello della neve e della radiazione solare netta e di inviare questi dati in automatico ai ricercatori italiani.
Per veder i dati in tempo reale, clicca http://goo.gl/fs5acd
Per vedere le foto della stazione e delle fasi di montaggio, clicca http://goo.gl/384WLM
Per vedere i video della stazione, clicca http://goo.gl/bwTwRa
Il lampione LED connesso di Ericsson e Philips per la prima volta in Italia
Depurazione, Toscana a due facce: ancora criticità all’Elba
L'esito dei campionamenti effettuati dai tecnici di Legambiente in Toscana mostra un quadro tutto sommato positivo (su 18 punti monitorati 6 sono risultati con cariche batteriche oltre i limiti di legge), nonostante la pioggia che ha preceduto i campionamenti, emergono ancora una volta le storiche criticità sul fronte della depurazione, in particolare all'Isola dell'Elba, non più ammissibili in un territorio con una così forte vocazione turistica. A preoccupare però è anche l'avanzata del cemento.
Su un totale di 410 km di costa - da Capalbio al confine con il Lazio, a Marina di Carrara, al confine con la Liguria - 181 km, cioè il 44% del totale della costa della Toscana è stato modificato inesorabilmente da interventi edilizi negli ultimi due decenni, cancellando ben dodicimila metri di costa. E il boom delle costruzioni non accenna a diminuire. Legambiente chiede dunque alla Regione e gli enti territoriali, sia costieri che dell'entroterra, di intervenire finalmente per risolvere con urgenza e dare piena attuazione al sistema di depurazione dei reflui urbani. Allo stesso ente regionale, inoltre, da Goletta Verde arriva l'appello ad approvare al più presto la proposta di Piano Paesaggistico che è all'esame del Consiglio.
È questa la fotografia scattata da Goletta Verde, la celebre campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all'informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che in questi giorni ha fatto tappa in Toscana. L'istantanea regionale sulle analisi dell'equipe tecnica di Legambiente è stata presentata questa mattina, in conferenza stampa, al Caffè delle Giubbe Rosse di Firenze, da Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana; Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente; Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde e alla presenza di Anna Marson, assessore all'Urbanistica, pianificazione del territorio e paesaggio della Regione Toscana. Legambiente ha presentato questa mattina anche i dati raccolti nel dossier La costa toscana, da Capalbio a Marina di Carrara: l'aggressione del cemento e i cambiamenti del paesaggio.
"La vocazione turistica e naturalistica di una delle più belle aree della Penisola non può più rischiare di essere messa in discussione dai ritardi con i quali si sta procedendo a mettere a sistema gli interventi necessari per ampliare la già buona performance depurativa – dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana. Inoltre, lo studio presentato oggi ribadisce quanto è urgente per questa regione fermare anche il crescente consumo di suolo costiero, in particolare con la trasformazione dei tratti di costa ancora integri, quelli agricoli e naturali, presenti soprattutto a sud, tra Grosseto e Follonica, tra Piombino e Riva degli Etruschi. Per questo chiediamo alla Regione di approvare la proposta di Piano di indirizzo territoriale con valenza di Piano Paesaggistico che è all'esame del Consiglio Regionale, in quanto sceglie una chiara direzione di tutela del territorio costiero".
Il monitoraggio della Goletta Verde
Dei 18 prelievi effettuati dal laboratorio mobile di Goletta Verde (nei giorni 14 e 15 giugno scorsi), sei sono risultati con valori di inquinanti oltre i limiti. Di questi quattro sono stati giudicati "fortemente inquinati": quello a Marina di Carrara (comune di Carrara, Foce torrente Carrione); a Marina di Ronchi (comune di Massa, foce canale Magliano); nel comune di Orbetello, alla foce del fiume Albegna in località Albinia; a Campo nell'Elba (foce fosso della Galea/La Pila, in località la Foce). "Inquinato" il giudizio per quelli di Capoliveri (spiaggia di Margidore, in località Lacona) e a Marciana Marina (lato interno all'area portuale del Moletto del Pesce).
L'obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde è quello di individuare i punti critici di una regione, analizzando il carico batterico che arriva in mare. Legambiente, è bene ribadirlo, effettua un'istantanea che non vuole sostituirsi ai monitoraggi ufficiali. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e vengono determinati inquinati i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e fortemente inquinati quelli che superano di più del doppio tali valori.
La regione Toscana è di certo tra le più performanti in Italia sotto il profilo della depurazione (una percentuale di 108,7% di abitanti equivalenti serviti effettivi da impianti di depurazione delle acque reflue urbane – dato dossier Legambiente Mare Monstrum 2013). È evidente, però, che i punti critici evidenziati dai nostri monitoraggi meritano un approfondimento da parte degli enti competenti.
Facendo un raffronto con il Portale delle Acque del Ministero della Salute, dei sei punti inquinati o fortemente inquinati risulta che due di questi non sono per nulla campionati dalle autorità competenti (Foce torrente Carrione e Moletto del Pesce di Marciana Marina) e 4 risultano invece balneabili: parliamo della Foce canale Magliano a Marina di Ronchi a Massa, la Foce del fiume Albenga di Orbetello, Margidore (punto di prelievo Arpat Golfo Stella Ovest) e la Foce fosso della Galea/La Pila a Campo nell'Elba. Per i primi due punti, sul Portale delle Acque viene riportato un profilo "buono" che indica la media dei risultati dei prelievi degli ultimi quattro anni. I due punti all'Elba, invece, risultano avere una qualità eccellente.
Per quanto riguarda il Moletto del pesce a Marciana Marina va però sottolineato che la situazione si è rivelata, con un inquinamento appena sopra i limiti di legge, molto migliore rispetto agli inquinamenti registrati nello stesso punto da Goletta Verde tra il 2010 e il 2012, probabilmente sia per la bassa stagione turistica (i prelievi all'Elba sono stati realizzati il 15 giugno), sia per l'effetto diluizione delle piogge sul troppo-pieno fognario che da problemi nell'area. Le forti piogge della nottata precedente che hanno investito l'Elba hanno invece fatto emergere problemi per la foce dei fossi Galea/La Pila solitamente occlusa dalla sabbia della spiaggia nel periodo estivo. E' evidente che il problema alla Foce a Marina di Campo non è mare (l'area è infatti dotata di depuratori) ma a terra e che nel fosso ci sono sversamenti abusivi di liquami che la nuova Amministrazione Comunale e gli enti preposti farebbero bene ad individuare. Per quanto riguarda Margidore, non nuovo a problemi di questo tipo e dove esiste un vecchissimo depuratore già insufficiente e malfunzionante, qualcosa non funziona nonostante il prolungamento della condotta di scarico sottomarino che l'ha portata a norma.
"I nostri prelievi si concentrano nei punti critici della costa, in particolare su spiagge e tratti di mare dove insistono foci di fiumi o canali, fattori che potenzialmente rappresentano una fonte di inquinamento a causa di reflui non opportunamente depurati e dunque inquinati dal punto di vista batteriologico – dichiara Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde. I giorni che hanno preceduto i campionamenti sono stati caratterizzati da pioggia e questo può avere influito sulla qualità delle acque campionate. Le condizioni meteorologiche non possono però essere un alibi, specialmente per una regione come la Toscana che si distingue in Italia per una buona efficienza depurativa. Anche l''Elba dimostra di avere tutte le potenzialità per risolvere i problemi con alcuni interventi strutturali, gestionali e manutentivi, come dimostrano i dati positivi dei prelievi alla foce del fosso di Campo all'Aia e di Portoferraio. Ci auguriamo quindi che il nostro approfondimento possa essere da sprono per prevedere indagini di approfondimento e iniziare la stagione balneare al meglio delle capacità che il mare toscano offre".
L'aggressione del cemento e i cambiamenti del paesaggio
Lo studio di Legambiente sul consumo di suolo delle aree costiere ha analizzato la costa toscana in un arco di tempo che va dal 1988 al 2011. Grazie alla sovrapposizioni delle foto satellitari è stato possibile fare un raffronto con quella che era l'occupazione della costa all'epoca e come si è evoluta nei 23 anni presi in esame. Lo studio del consumo di suolo in questo periodo è importante anche perché, almeno in teoria, sono gli anni in cui erano in vigore i vincoli della legge 431/1985, la "Galasso". Malgrado questi vincoli paesaggistici sono stati cancellati 12mila metri di paesaggi costieri toscani in gran parte a favore di nuove seconde case, per infrastrutture, per l'espansione di alcuni agglomerati che si susseguono lungo la costa, e per attività turistiche. Più precisamente, sono 65 i chilometri occupati da infrastrutture portuali e industriali; 25 i chilometri di paesaggi urbani ad alta densità (ossia i principali centri sulla costa), mentre l'edificazione diffusa e meno densa occupa 91 chilometri. I tratti ancora "integri", perché liberi da insediamenti, si distinguono tra 69 chilometri che si possono considerare paesaggi agricoli e 160 chilometri di costa con caratteri naturali.
"La costa Toscana è una delle più belle d'Italia con un patrimonio storico e ambientale conosciuto a livello internazionale che dobbiamo portare nel futuro rafforzando attenzioni e politiche nei confronti di una risorsa a rischio - dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente. Il nostro studio ha evidenziato una rilevante trasformazione dei paesaggi costieri e una dinamica di ulteriore cementificazione che non si è fermata in questi anni. E' rilevante che solo il 15% della costa risulta sotto tutela ambientale, e dobbiamo scongiurare che altri tratti vengano progressivamente, anno dopo anno, trasformati per la diffusione di case, alberghi, porti, residence con una crescita da un lato dei centri più grandi e la saldatura delle ultime aree rimaste libere. È urgente aprire una nuova fase di attenzione alle coste toscane che sia contraddistinta sia da un maggiore tutela che da una nuova qualità dell'intervento sul patrimonio esistente, attraverso attente politiche di tutela, di valorizzazione e fruizione turistica".
Anche quest'anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che da 30 anni si occupa della raccolta e del riciclo dell'olio lubrificante usato su tutto il territorio nazionale, è main partner della storica campagna estiva di Legambiente. "La difesa dell'ambiente, e del mare in particolare, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione", spiega Antonio Mastrostefano, direttore della Comunicazione del COOU. L'olio usato si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. "Se eliminato in modo scorretto questo rifiuto pericoloso può danneggiare l'ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un'auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche". A contatto con l'acqua, l'olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Lo scorso anno in Toscana il COOU ha raccolto 10.591 tonnellate di olio usato - 2.935 in provincia di Livorno, 2.065 a Firenze e 1.101 a Lucca - evitandone così lo sversamento nell'ambiente.
PROVINCIA
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COMUNE
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LOCALITÀ
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PUNTO
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GIUDIZIO
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MASSA-CARRARA
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Carrara
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Marina di Carrara
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Foce torrente Carrione
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Fortemente Inquinato
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MASSA-CARRARA
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Massa
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Marina di Ronchi
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Foce canale Magliano
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Fortemente Inquinato
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MASSA-CARRARA
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Montignoso
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Foce fiume Versilia
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Entro i Limiti
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LUCCA
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Pietrasanta
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Marina di Pietrasanta
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Spiaggia presso la Foce fosso Fiumetto
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Entro i Limiti
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LUCCA
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Pietrasanta
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Le Focette - Montrone
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Spiaggia presso la Foce fosso Montrone
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Entro i Limiti
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LUCCA
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Viareggio
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Spiaggia antistante P.zza Mazzini
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Entro i Limiti
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PISA
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Pisa
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Marina di Vecchiano
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Spiaggia
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Entro i Limiti
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PISA
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Pisa
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Marina di Pisa
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Foce fiume Arno
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Entro i Limiti
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PISA
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Pisa
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Calambrone
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Foce Calambrone
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Entro i Limiti
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LIVORNO
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Ardenza
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Spiaggia Tre Ponti
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Entro i Limiti
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LIVORNO
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Piombino
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Marina di Salivoli
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Spiaggia antistante via Salivoli, pressi sbocco scarico
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Entro i Limiti
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GROSSETO
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Orbetello
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Albinia
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Foce Fiume Albegna
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Fortemente Inquinato
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GROSSETO
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Monte Argentario
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Poggio Pertuso
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Spiaggia Cala Galera
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Entro i Limiti
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LIVORNO – ISOLA D'ELBA
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Portoferraio
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Punta della rena
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Foce fosso della Madonnina
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Entro i Limiti
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LIVORNO – ISOLA D'ELBA
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Capoliveri
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Lacona
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Spiaggia di Margidore
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Inquinato
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LIVORNO – ISOLA D'ELBA
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Campo nell'Elba
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La foce
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Foce fosso della Galea/La Pila
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Fortemente Inquinato
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LIVORNO – ISOLA D'ELBA
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Marciana Marina
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Moletto del Pesce
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Molo interno del Porto
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Inquinato
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LIVORNO – ISOLA D'ELBA
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Marciana
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Procchio/Campo all'Aia
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Spiaggia
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Entro i Limiti
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Il Monitoraggio scientifico
I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente che anticipa il viaggio dell'imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell'analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell'acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità). Le analisi chimiche vengono effettuate direttamente in situ con l'ausilio di strumentazione da campo.
Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai chilometri di costa di ogni regione.
LEGENDA
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 500 UFC/100ml
FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100 ml
Su www.legambiente.it/golettaverde sezione Analisi è possibile visualizzare la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi.
Il dossier sul consumo di suolo è disponibile a questo link per il download: https://www.dropbox.com/s/dsq3ay6bt7zx1x2/dossier%20toscana.pdf
Elettricita': da domani con la nuova tariffa D1 si risparmia oltre il 25% sulla bolletta
Oltre il 25% di risparmio in bolletta per gli utenti che scelgono di utilizzare esclusivamente la pompa di calore per il riscaldamento domestico.
Agrate Brianza (Mi), 30 Giugno 2014 - Arriva la rivoluzione per l'energia elettrica: da domani sarà disponibile, in via sperimentale fino al 31 dicembre 2015, la nuova tariffa D1 per gli utenti privati che decideranno di utilizzare la pompa di calore come esclusiva fonte di riscaldamento. Rientrano nella sperimentazione solo impianti in grado di riscaldare l'abitazione in modo monovalente ed eventualmente raffrescare e produrre acqua calda sanitaria.
La pompa di calore è una tecnologia "green" che consente di ottenere un elevato risparmio energetico e di sfruttare l'energia rinnovabile naturalmente presente nell'aria, nell'acqua e nel terreno ed evitare l'immissione diretta di CO2 in atmosfera ma a causa del regime tariffario vigente nel nostro paese, in cui la progressività sfavorisce elevati consumi elettrici, il vantaggio energetico non coincide con lo stesso vantaggio economico.
Inoltre fino ad oggi, chi aveva deciso di riscaldarsi in modo virtuoso utilizzando la pompa di calore, doveva passare al più oneroso regime tariffario D3 (potenza impegnata oltre i 3kW) o installare un secondo contatore dedicato con tariffa BTA ma con costi fissi molto elevati.
La D1 nasce proprio per eliminare le barriere alla diffusione di questo tipo di tecnologia, in quanto la tariffa sarà costante a prescindere dai consumi, senza necessità di installare un secondo contatore e quindi estesa a tutte le utenze elettriche dell'abitazione. La tariffa potrà essere applicata anche nel caso di presenza di impianti fotovoltaici, sebbene la convenienza debba essere ponderata dalla quota di autoconsumo.
Assumendo in un caso tipo una famiglia composta da 4 persone in un'abitazione in zona climatica E[1], dove il consumo annuo delle utenze elettriche è di circa 3000 kWh e dove per soddisfare il fabbisogno termico invernale, estivo e di acqua calda sanitaria una pompa di calore potrà consumare circa 3600kWh elettrici, la tariffa D1 comporterà un risparmio complessivo di oltre il 25% verso la tariffa D3, con una riduzione della spesa in bolletta di circa 500€ annui.
"La nuova D1 rappresenta un primo importante segnale di incentivazione all'utilizzo domestico della pompa di calore, una tecnologia che unisce alla forte attenzione verso l'ambiente un reale e concreto risparmio per il consumatore finale. I pregiudizi legati al consumo di energia elettrica hanno ostacolato fortemente, fino ad oggi, l'applicazione su larga scala di questo sistema nel settore residenziale. L'introduzione di questa nuova tariffa è un primo passo per far conoscere le potenzialità di questa tecnologia e gli effettivi vantaggi che offre rispetto all'utilizzo delle caldaie tradizionali presenti oggi sul mercato" ha dichiarato Marcello Malavasi - Air Conditioning Products Division Manager Mitsubishi Electric.
Per ulteriori informazioni www.mitsubishielectric.it
L'azienda
Mitsubishi Electric, con 90 anni di esperienza, è riconosciuta come leader mondiale nella produzione, nel marketing e nella commercializzazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche. I prodotti e i componenti Mitsubishi Electric trovano applicazione in molteplici campi: informatica e telecomunicazioni, ricerca spaziale e comunicazioni satellitari, elettronica di consumo, tecnologia per applicazioni industriali, energia, trasporti e costruzioni.
In linea con lo spirito del proprio corporate statement "Changes for the Better" e del proprio motto ambientale "Eco Changes", Mitsubishi Electric ambisce ad essere una primaria green company a livello globale, in grado di arricchire la società attraverso la propria tecnologia.
L'azienda, che è presente in 34 Paesi nel mondo e che si avvale della collaborazione di oltre 124.000 dipendenti, ha raggiunto nell'anno fiscale terminato il 31 marzo 2014 un fatturato complessivo di 4.054,3 miliardi di Yen (39,3 miliardi di USS*).
In Europa è presente dal 1969, con insediamenti in 15 Paesi: Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Olanda, Italia, Irlanda, Polonia, Portogallo, Russia, Spagna, Svezia, Regno Unito, Turchia e Ungheria.
La filiale italiana, costituita nel 1985, opera con cinque divisioni commerciali:
- Air Conditioning - climatizzazione per ambienti residenziali, commerciali e industriali, riscaldamento, deumidificazione e trattamento aria;
- Factory Automation - apparecchi e sistemi per l'automazione industriale;
- Semiconductors - componentistica elettronica;
- Automotive - sistemi e componenti per il controllo dei dispositivi di auto e moto veicoli;
- Transportation Systems - prodotti e sistemi per il settore dei trasporti ferroviari.
E' inoltre gestita direttamente l'attività di assistenza tecnica per i sistemi a Controllo Numerico.
*Al cambio di 103 Yen per 1 dollaro US, cambio fornito dal Tokyo Exchange Market in data 31/03/2014.
[1] Zona Climatica E (D.P.R. n. 412 del 26/08/93): Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Cesena, Frosinone, Gorizia, L'Aquila, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Vicenza.
Le aziende hanno la responsabilità della gestione dei loro rifiuti. Ecolight spiega come fare per evitare rischi
Il consorzio nazionale per la gestione dei RAEE e delle pile ha avviato una campagna di sensibilizzazione per i rifiuti professionali. «Alle imprese serve una bussola per orientarsi tra le norme e per contribuire a migliorare l'ambiente»
«Le aziende hanno la responsabilità della gestione dei loro rifiuti. Dalle imprese però può arrivare non solamente un importante segnale per incrementare la corretta gestione dei rifiuti, ma anche un significativo contributo per il miglioramento del nostro ambiente», premette il direttore generale del consorzio Giancarlo Dezio.
«Troppo spesso i rifiuti professionali, ovvero quelli prodotti da attività economiche, seguono percorsi non corretti mettendo a rischio sia l'ambiente, sia la stessa impresa».
È partita ieri, domenica 29 giugno, la campagna di sensibilizzazione su Radio24 del consorzio dedicata alle aziende. Un'iniziativa alla quale si affianca la "Guida rifiuti" curata per Ecolight da Paolo Pipere - esperto di Diritto dell'Ambiente, di Politiche ambientali pubbliche e di Gestione ambientale d'impresa - volta a spiegare il complesso ambito dei rifiuti professionali. L'obiettivo non è solamente non sottovalutare il problema dei rifiuti, ma anche potenziare i sistemi di raccolta al fine di garantire una corretta gestione sia sotto il profilo operativo, sia documentale.
«La gestione dei documenti è probabilmente la parte più delicata», prosegue il direttore generale di Ecolight. «Dai documenti si deve evincere che il rifiuto è stato preso in carico da un partner affidabile, ma allo stesso tempo è la stessa impresa che deve dimostrare che il rifiuto sia stato gestito in modo corretto». Le conseguenze possono essere pesanti. Infatti, la sentenza della terza sezione della Cassazione penale n.29727 del luglio 2013 ha stabilito che "colui che conferisce i propri rifiuti a soggetti terzi per il recupero o lo smaltimento ha il dovere di accertare che gli stessi siano debitamente autorizzati". E ancora: "L'inosservanza di tale elementare regola di cautela imprenditoriale è idonea a configurare la responsabilità per il reato di illecita gestione di rifiuti in concorso". Così, non solamente la gestione dei rifiuti professionali è responsabilità di chi li produce, ma anche la scelta del partner cui affidarsi per smaltirli.
Forte dell'esperienza maturata in dieci anni di operatività nel settore dei RAEE a livello nazionale, Ecolight ha maturato le conoscenze e le competenze per rispondere in modo adeguato alle necessità delle imprese. «Il tema dei rifiuti è da sempre un tema particolarmente delicato per le normative in continua evoluzione e per la grande burocrazia che è stata sviluppata. Non è sufficiente conoscere la legge, ma serve una bussola che sappia orientare in questo mondo vasto di obblighi per evitare di incorrere in pesanti sanzioni». Continua Dezio: «Esistono anche vantaggi per chi decide di affidarsi ad partner seri, come la possibilità di usufruire di sconti sull'imposta comunale per i rifiuti».
Il servizio Fai Spazio che Ecolight ha attivato (faispazio.ecolight.it) garantisce una corretta gestione del rifiuto professionale e una perfetta tracciabilità dello stesso. «Siamo in grado di indicare dove è stato portato il rifiuto e cosa ne è stato fatto: quanta parte è stata inviata a smaltimento e quanta invece è stata sottoposta ad un trattamento per il suo recupero». Non certo ultimo, «assicuriamo tutte le procedure necessarie per il decespitamento dei beni aziendali», conclude Dezio.
Ecolight - Costituito nel 2004, è uno dei maggiori sistemi collettivi per la gestione dei Raee, delle Pile e degli Accumulatori. Il consorzio Ecolight, che raccoglie oltre 1.500 aziende, è il secondo a livello nazionale per quantità di immesso e il primo per numero di consorziati. È stato inoltre il primo sistema collettivo in Italia ad avere le certificazioni di qualità ISO 9001 e ISO 14001. È punto di riferimento per la grande distribuzione (Gdo) e tratta tutte le tipologie di Raee. www.ecolight.it.
venerdì 27 giugno 2014
Goletta Verde presenta i dati sulla qualità del mare toscano e il dossier sul consumo di suolo. Lunedì 30 giugno a Firenze
Goletta Verde, la storica campagna itinerante di Legambiente, che ogni estate realizza un monitoraggio sullo stato di salute del mare e dei litorali italiani, arriva in Toscana per dar seguito alle tante battaglie in difesa dell'ecosistema marino e del territorio che Legambiente porta avanti dal 1986, denunciando, informando, coinvolgendo i cittadini con l'auspicio di promuovere esempi positivi all'insegna della sostenibilità ambientale.
Lunedì 30 giugno, alle ore 11.30 al Caffe delle Giubbe Rosse di Firenze, saranno presentati i dati del monitoraggio delle acque in Toscana: venti punti, tra spiagge e foci di fiumi, analizzati dai tecnici del laboratorio mobile di Goletta Verde.
Inoltre, nella stessa occasione, Legambiente illustrerà l'inedito dossier "La costa toscana: l'aggressione del cemento e i cambiamenti del paesaggio". Uno studio che, grazie alla sovrapposizioni delle foto satellitari, ha reso possibile un raffronto con quella che era l'occupazione della costa negli anni passati e come si è evoluta nell'arco di un ventennio, consegnando un quadro tutt'altro che rassicurante.
Alla conferenza stampa saranno presenti: Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana; Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente; Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde; Anna Marson, assessore all'Urbanistica, pianificazione del territorio e paesaggio della Regione Toscana.
Per il ventinovesimo anno consecutivo, la storica imbarcazione ambientalista, realizzata anche con il contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio Oli Usati e dei partner tecnici Novamont e Nau!, ritorna a navigare per schierarsi contro i "pirati del mare". Un viaggio, partito il 20 giugno scorso dalla Liguria che terminerà il 14 agosto in Friuli Venezia Giulia, dopo 32 tappe da nord a sud della Penisola prelevando e analizzando oltre 200 campioni d'acqua.
Anche in Toscana, così come durante le altre tappe del tour 2014, la Goletta Verde ha messo sotto la lente di ingrandimento punti critici e problematiche della gestione del mare e della costa regionale. Il rischio di inquinamento è, infatti, ancora troppo alto, soprattutto a causa delle acque di reflui urbani che vengono scaricati in mare, nei laghi e nei fiumi senza essere opportunamente depurate con tante situazioni critiche in tutt'Italia di depuratori malfunzionanti o scarichi abusivi.
Per questo motivo con la Goletta Verde viaggia un team di biologi che conduce un monitoraggio scientifico a caccia dei punti più critici, denunciando le situazioni che mettono maggiormente a rischio le nostre acque, informando la popolazione e sensibilizzando le amministrazioni sul fronte della depurazione.
Analisi rese possibili anche grazie alle segnalazioni di cittadini e turisti inviate al servizio SOS Goletta (basta scrivere a sosgoletta@legambiente.it o mandare un sms al 346.007.4114).
Il regista Francesco Rosi premiato per l'impegno "green"
Earth Day Italia: «E ora Renzi non perda la sua occasione green»
«E ora Renzi non perda la sua occasione green», il presidente di Earth Day Italia Pierluigi Sassi sulla presentazione delle Proposte del Consiglio Nazionale della Green Economy per il semestre Ue di presidenza italiana.
«Il Consiglio Nazionale della Green Economy lunedì 30 giugno alle 11 presenta a Roma un documento con le sue proposte per una politica europea capace di accelerare la transizione verso un'economia realmente sostenibile, cioè capace di coniugare lo sviluppo economico, quello sociale e del lavoro, con la tutela del patrimonio ambientale e dei fragili equilibri naturali messi in crisi da un sistema industriale e di consumo ormai pericolosamente obsoleto». Così scrive sul sito Earthdayitalia.org Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia, tra i soggetti che ha partecipato alla definizione del testo.
«Il documento – prosegue Sassi - vuole essere un "vademecum" per Renzi, in procinto di assumere, per il semestre che inizierà il prossimo 1 luglio, la presidenza dell'Unione Europea. Se, come da più parti si auspica, dovrà essere realizzato un profondo cambiamento nell'agenda politica ed economica comunitaria, il Presidente del Consiglio già si propone come un leader audace ed innovativo affermando che "è arrivato il tempo di ripensare la strategia per rilanciare la crescita e creare lavoro". È proprio in questo contesto di "svolta politica e culturale" che il documento è stato pensato e concordato dalle 66 imprese ed istituzioni che compongono il Consiglio Nazionale della Green Economy. Un Consiglio che ha sposato appieno la filosofia "progressiva" di Edo Ronchi e della sua Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile: l'ambientalismo colto e fattibile, attento alle esigenze del mercato e del lavoro, rigoroso ed esigente ma lontano dalle utopie del "tutto e subito" delle frange più estreme».
«Pochissime sono le anticipazioni che si possono dare sui contenuti del documento, risultato di un lungo e meticoloso lavoro di preparazione. Il principio guida è stato quello della "Realpolitik": niente spinte in avanti irrealizzabili, una visione ambiziosa ma con molta concretezza, proposte per azioni definite e motivate che possono essere fatte nello stretto orizzonte temporale dei 6 mesi di presidenza italiana.
Saprà (e vorrà) Renzi cogliere l'occasione per caratterizzare in modo "ambientale" il semestre a sua presidenza? Il Presidente del Consiglio appartiene ad una generazione molto più attenta ai temi ambientali delle precedenti e, di conseguenza, il multicolore "mondo green" si aspetta un suo maggiore impegno per accelerare l'ineluttabile migrazione del sistema economico e del consumo verso modelli realmente più sostenibili».
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