In previsione del
picco estivo dei consumi di elettricità anche quest'anno fino a settembre
"
Eni si toglie la cravatta". L'iniziativa, giunta alla sesta
edizione, è rivolta ai dipendenti e consiste nell'adottare in ufficio un
abbigliamento meno rigoroso a vantaggio del
risparmio
energetico per consumare meno e lavorare meglio. Evitando giacca
e cravatta è possibile alzare di 1°C la temperatura negli edifici contribuendo
a contenere le emissioni di CO2.
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Paolo Scaroni, ad di Eni, si toglie la cravatta |
Durante l'edizione del 2011 sono state risparmiate 430.000 kWh di energia
elettrica, pari a una riduzione del 9,5% dei consumi elettrici per il
condizionamento. Il risparmio complessivo durante i giorni dell'iniziativa
corrisponde ai consumi elettrici annui per uso domestico di 360 persone. La
quantità di CO2 risparmiata equivale a quella prodotta da circa 1350 viaggi A/R
in aereo sulla tratta Milano-Roma e a quella emessa da un'auto nuova per
compiere 40 volte il giro del mondo.Il risparmio economico risultato
dell'iniziativa "Eni si toglie la cravatta" è stato investito in
progetti di sostenibilità.
Incoraggiare i dipendenti a togliere la cravatta in ufficio è una metafora
per affrontare un argomento decisamente concreto. Eni ha voluto rompere le
righe del protocollo suggerendo la rinuncia a un accessorio di abbigliamento,
per quanto simbolo di eleganza e italianità, per affrontare il tema dei consumi
attribuibili all'uso smodato dei condizionatori d'aria durante i mesi estivi.
La pratica di Eni di togliere la cravatta in ufficio, lanciata nel 2007,
è diventata modello da seguire anche per altre aziende e conferma
l'impegno di Eni per preservare l'ambiente e il territorio mediante un utilizzo
accorto e razionale delle risorse energetiche.
Link:
http://eni.com/it_IT/media/note-stampa/2012/2012-06-06-eni-toglie-cravatta.shtml
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