
12.04.15, Oceano Pacifico - I sei attivisti che hanno scalato la piattaforma petrolifera in uso alla Shell durante la navigazione nel Pacifico, e ci hanno vissuto accampati per quasi una settimana, l'hanno ora abbandonata a causa di avverse condizioni meteorologiche per fare ritorno sulla nave di Greenpeace "Esperanza", che ha seguito il viaggio della piattaforma fin dalla Malesia.
"In questi giorni si è rafforzato attorno alla nostra azione un movimento globale. Sono sceso dalla piattaforma e ora tornerò a unirmi a milioni di persone di tutto il mondo, ai volontari a Seattle e a tutti gli americani che credono di meritare forme più sicure e pulite di energia" afferma Aliyah Field, statunitense, uno dei sei attivisti che hanno scalato la piattaforma.
"Sei giorni fa eravamo solo noi sei.
Ora in milioni sono con noi. Shell ha provato a metterci a tacere ma ha contribuito solo a far sentire il nostro messaggio più forte. #TheCrossing."
A dicembre 2014, Noble Drilling, uno delle maggiori società in subappalto di Shell, proprietaria della Noble Discoverer, ha ammesso la responsabilità di otto diversi reati in relazione ai tentativi di Shell di trivellare nell'Oceano Artico nel 2012.
Shell vuole usare il porto di Seattle come base per la flotta artica della compagnia, ma nella città americana vi è un'opposizione crescente alle trivellazioni.--
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