Randagismo e lupi.
Aggredito un cane randagio a Sulmona
L'episodio di ieri avvenuto in località Marane di Sulmona riporta l'attenzione sulla problematica del randagismo canino e sulla convivenza tra il lupo e le attività antropiche sul nostro territorio.
Un cittadino ha infatti, ieri mattina, avvertito i vertici del Parco di una possibile aggressione di lupo ad un cane, che vagava nelle campagne di Sulmona. Lo staff del Parco, in collaborazione con la ASL di Sulmona, ha provveduto a verificare quanto dichiarato; la carcassa del cane, una femmina meticcia non dotata di riconoscimento anagrafico (microchip), è stata recuperata e portata ad osservazione necroscopica.
Le lesioni riscontrate sull'animale in effetti sono risultate compatibili con un aggressione da parte di un lupo. Il veterinario del Parco, Simone Angelucci, e il dirigente veterinario responsabile della ASL di Sulmona, Ernesto Zuffada, comportamentalista, concordano sul'analisi del caso. Si tratta di un evenienza spiacevole ma possibile nel particolare contesto ecologico nel quale è avvenuta, spiegano: da un lato, dice il veterinario del Parco, gli studi condotti dal Parco anche mediante l'applicazione di radiocollari satellitari ai lupi hanno dimostrato, da anni, la stabile presenza del lupo nella fascia pedemontana del Morrone peligno, con frequentazioni regolari anche delle campagne intorno a Sulmona, seppure questa presenza non sia legata a particolari situazioni di conflitto fin'ora verificatesi; dall'altro, conferma il veterinario ASL, è altrettanto vero che la periferia di Sulmona è interessata da fenomeni di vagantismo canino di certa importanza, sui quali, anche in collaborazione con il Parco, si sono svolte attività speciali di prevenzione e di gestione, mediante catture e sterilizzazioni programmate. Dove questa compresenza, di lupi e cani, è stabile e intensa, è purtroppo fisiologico rilevare, secondo il veterinario comportamentalista, casi che rappresentano il risultato di un'interazione intraspecifica che può essere conflittuale. Alcuni anni or sono, proprio pochi centinaia di metri più a monte, sulla strada per Pacentro, aggiunge Angelucci, fu rinvenuta una carcassa di una femmina di lupo aggredita mortalmente dai cani vaganti della zona.
Le dinamiche di interazione, dunque, tra consimili, sono del tutto naturali. Quello che invece non è normale e andrebbe fortemente limitato è certamente il fenomeno del randagismo canino. Secondo Franco Iezzi, presidente del Parco, per quanto le istituzioni competenti possano sforzarsi di collaborare ed agire in sinergia, il lasciar liberi di vagare i cani è una facoltà impropria dell'uomo, un atteggiamento sbagliato e, per altro, fuori legge che determina problemi di sanità, di pubblica incolumità e, inoltre, di conservazione, minacciando il lupo non solo per il conflitto che genera, ma soprattutto per le problematiche sanitarie e quelle relative al fenomeno dell'ibridazione.
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