(Rinnovabili.it) – Un conto sono le parole, un altro lo sono i fatti. Ed è con i fatti che nel Comune di Cosenzasi è deciso di affrontare la questione dei rifiuti urbani. Più precisamente con un accordo, quello stretto tra la stessa amministrazione e il Conai, il Consorzio Nazionale Imballaggi, e che ha condotto in un solo anno a risultati importanti. La città ha portato la raccolta differenzia al 52,2%, un valore che non solo supera di gran lunga quello registrato dal Sud Italia – valutato in una media di circa il 28,9% secondo l’ultimo rapporto ISPRA – ma che fa invidia anche alla media nazionale, da cui si distacca di ben 11,9 punti percentuali.
Il segreto del successo sta in pochi ma fondamentali ingredienti: formazione, informazione, capillarità egradualità. Ma per capire come questi fattori abbiano determinato in così poco un simile risultato bisogna fare qualche passo indietro.
Il protocollo d’Intesa tra il Comune di Cosenza e CONAI è stato siglato lo scorso 3 maggio 2013; prima di allora il servizio di raccolta differenziata, gestito dalla società Ecologia Oggi, era strutturato secondo il classico modello a cassonetto stradale, con risultati, in questo caso, ben al di sotto degli obiettivi minimi fissati dalla normativa nazionale e regionale. Il nuovo accordo introdotto, invece la modalità porta a porta: dal 10 luglio dello stesso anno, in modo graduale e attraverso la suddivisionein zone, il comune ha dato via alla fase operativa previa formazione di tutto il personale di servizio. Questo ha comportato un coinvolgimento pieno della cittadinanza, non solo attraverso la distribuzione dei Kit alle utenze domestichema anche e soprattutto tramite l’attività formativa effettuata all’interno di alcuni istituti scolastici
“Dopo un anno di attività, grazie alla proficua collaborazione con il Comune - ha commentato Roberto De Santis, Presidente CONAI - possiamo dire di essere andati oltre le reciproche aspettative: Cosenza è tra le città più virtuose del Sud. Siamo convinti che questa positiva esperienza possa servire da esempio anche per altre comunità calabresi, in una Regione che vive, sul fronte dei rifiuti urbani, una situazione molto critica […] Si tratta ora di consolidare e migliorare i risultati raggiunti a Cosenza: CONAI conferma il suo impegno a tal fine”.
E nell’ottimo trend dimostrato, il mese di febbraio 2014 spicca ancora di più grazie al picco di raccolta differenziata raggiunto (circa il 60%), che come spiega Mario Occhiuto, Sindaco di Cosenza, va considerato un “risultato storico”. “ Grazie alla determinazione dell’Amministrazione municipale e al prezioso supporto di Conai, il capoluogo bruzio può oggi equipararsi a Comuni del Settentrione dove le buone pratiche urbane sono una realtà consolidata da più anni. Ciò vuol dire che le grandi sfide di civiltà possono essere vinte anche sul nostro territorio”, aggiunge Occhiuto.
Al fine di ottimizzare le modalità di raccolta e di raggiungere e superare l’obiettivo del 65% previsto dalla legge (testo unico ambientale D.Lgs 152/2006 s.m.i.), si vuole sperimentare la cosiddetta “Zona Franca” l’applicazione dello stesso modello di raccolta presente sul resto della città con l’aggiunta di un sistema che consenta di misurare i conferimenti da parte delle utenze e premiare le stesse in base al numero di conferimenti corretti effettuati.
L’obiettivo è ora migliorare ulteriormente il dato ed entrare di diritto nella rosa dei 13oo comuni italiano che già oggi dimostrano di aver superato il 65% di differenziata finalizzata al riciclaggio. È questa, a detta del Vice Presidente nazionale Legambiente Stefano Ciafani la soluzione per allontanare lo spettro dell’emergenza nella Calabria e non solo. “Siamo felici che questa rivoluzione, dopo essere arrivata in alcuni comuni calabresi più piccoli, sia giunta ora, grazie anche al Conai, in un capoluogo come Cosenza. Solo replicando questo modello in tutta la regione, praticando la tariffazione puntuale e le politiche di prevenzione, e costruendo tanti impianti di riciclaggio, a partire da quelli per la frazione organica, si potrà archiviare la vergogna della dittatura delle discariche e delle emergenze con i rifiuti in strada che hanno caratterizzato la storia calabrese degli ultimi venti anni”.
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