Gorent, leader in Italia nel settore del noleggio di veicoli a basso impatto ambientale per l'espletamento dei servizi di igiene urbana, conta un parco mezzi di circa 800 veicoli ed è al servizio di centinaia di Comuni italiani. Alla base della propria mission aziendale ci sono sostenibilità e rispetto per l'ambiente; per questo l'azienda ha deciso di calcolare l'impronta ambientale della propria attività, dal lavoro in ufficio alla gestione del veicolo fino all'uso del veicolo stesso, come emerso oggi nell'ambito del Forum Rifiuti, promosso da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club. Per garantire ai propri clienti il noleggio di automezzi eco-sostenibili ha innanzitutto applicato lo standard Product Carbon Footprint (CFP) alla gestione della propria flotta: il calcolo delle emissioni di CO2eq lungo l'intero ciclo di vita del servizio (LCA), rispetto al quantitativo dei rifiuti trasportati, dei chilometri percorsi e alla tipologia di veicolo. Questo ha permesso all'azienda di ottenere la certificazione di conformità ISO 14067, che si propone di migliorare la chiarezza e la coerenza delle attività di quantificazione, reporting e comunicazione del Product Carbon Footprint. Infine, ha attuato un piano per le riduzioni nel tempo delle emissioni di CO2eq. Per l'attuazione del piano, in primo luogo, l'azienda di Scandicci ha individuato le aree critiche attraverso il monitoraggio dei parametri del veicolo (consumi, pressione pneumatici, parametri di combustione, etc.) per poi intervenire sui veicoli stessi operando miglioramenti di ordine gestionale e tecnologico. Sono stati, quindi, montati dispositivi e accessori per incrementare le prestazioni e abbattere le emissioni inquinanti, facilitando al tempo stesso il lavoro degli operatori addetti alla raccolta. Tra questi, in particolare: - con la centralina ECOFLOT, progettata da Gorent, dal 2013 è possibile georeferenziare i mezzi, i punti di raccolta, le utenze e programmare le attività, certificando il servizio e monitorandone la produttività; - montando il rallentatore Telma, che anticipa l'effetto frenante delle pastiglie, dal 2014 si è ridotto dell'80% il consumo dei freni, limitando l'emissione di polveri sottili pericolose e di CO2; - attraverso un rinnovamento continuo dei veicoli, la flotta ha un'anzianità media tra i 3 e i 5 anni. In soli 3 anni, grazie al piano di riduzione, Gorent ha diminuito del 15% le emissioni di CO2eq per i veicoli medi (portata 7-18 mc) e del 7% le emissioni di CO2eq per i veicoli pesanti (portata 18-28 mc). Oltre ai veicoli Euro 6, Gorent ha aggiunto alla propria flotta veicoli a metano, come i compattatori su telai Scania, ibridi, come i mezzi bivasche su telaio Mitsubishi, ed elettrici, come Free Duck4 litio per lo spazzamento urbano. Quest'ultimo è un mezzo innovativo, unico nella sua categoria: un quadriciclo elettrico leggero porta bidone, a emissioni zero, adatto a far fronte a tutte le problematiche connesse alla mobilità soprattutto nei centri storici e nelle aree pedonali delle città, nelle zone ad alta densità di popolazione o nelle aree verdi. I benefici ambientali legati al suo utilizzo sono una riduzione del tasso d'inquinamento atmosferico e acustico causato dal traffico automobilistico, un abbattimento delle emissioni di CO2 rispetto a un mezzo tradizionale a benzina e la salvaguardia del patrimonio artistico. "Ecosostenibilità è la parola d'ordine di tutte le attività di Gorent e quindi la nostra mission". Ha detto Furio Fabbri, Presidente e AD di Gorent SpA "La scelta di puntare su una flotta ecologica si è rivelata vincente. Sono sempre di più, infatti, le Amministrazioni pubbliche e le aziende private di gestione di rifiuti che scelgono di affidarsi a noi perché offriamo un servizio sicuramente moderno e all'avanguardia oltre che ecosostenibile e green". "L'impegno di Gorent si concretizza ha spiegato oggi Averaldo Farri, Direttore Operativo di Gorent attraverso il contributo alla riduzione delle emissioni di CO2eq del 26% al 2020 rispetto al 2013, il contributo alla legislazione italiana ed europea con proposte concrete per la salvaguardia dell'ambiente e la sicurezza degli operatori e il contributo all'innovazione tecnologica attraverso la collaborazione con i costruttori dei veicoli industriali". Roma, 22 giugno 2016 |
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