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venerdì 24 giugno 2016

Premiazione Comuni Ricicloni 2016. In Italia aumentano i comuni Rifiuti free: sono 525 le realtà che superano il 65% di raccolta differenziata e producono meno di 75 chilogrammi annui per abitante di rifiuto secco indifferenziato

In Toscana i comuni dell'Empolese Valdelsa e Monsummano Terme eccellenze assolute

Legambiente: "Ora la vera scommessa è quella di far diventare tutta l'Italia, nei prossimi 3 anni, 'Rifiuti free' attraverso l'obbligo di tariffazione puntuale, lo stop ai nuovi inceneritori, l'aumento dei costi di discarica e la costruzione di nuovi impianti di riciclo". 

Quest'anno il Premio Comuni Ricicloni 2016 di Legambiente riserva una bella e inaspettata sorpresa, che lascia ben sperare per un'Italia finalmente libera dai rifiuti. 

Crescono nella Penisola i comuni Rifiuti free, quelli che oltre ad essere ricicloni, hanno deciso di puntare sulla riduzione del residuo non riciclabile da avviare a smaltimento. 

Sono ben 525, contro i 356 dello scorso anno, le realtà che producono meno di 75 chilogrammi annui per abitante di rifiuto secco indifferenziato, (pari al 7% del totale nazionale), per una popolazione che sfiora i 3 milioni di cittadini

Risultati ottenuti con ricette diverse ma con un denominatore comune: la responsabilizzazione dei cittadini attraverso una raccolta domiciliare, una comunicazione efficace e con politiche anche tariffarie che premiano il cittadino virtuoso. 

Non è un caso che dei 525 comuni Rifiuti free 255 hanno un sistema di tariffazione puntuale e 136 uno normalizzato. 

A livello geografico, il Nord Italia è al top con i suoi 413 comuni Rifiuti free, pari al 79% del totale. Segue il Sud con 87 municipi (pari al 17% del totale) e il Centro con 25 (pari al 5%). 

Dentro questa cornice, però, in Toscana, si distinguono come eccellenze assolute le amministrazioni comunali dell'Empolese Valdelsa: Empoli (50mila abitanti), Fucecchio (FI), Certaldo (FI), Montespertoli (FI), Castelfiorentino (FI), e il comune di Monsummano Terme (PT) del comprensorio economico della Valdinievole.

Ma per un'Italia Rifiuti free e per far vincere l'economia circolare, secondo Legambiente serve ora l'ultimo sprint finale per far diventare queste buone pratiche uno standard su tutto il territorio nazionale a partire dalla diffusione su larga scala di un sistema di tariffazione puntuale. 

È quanto emerge dal rapporto Comuni ricicloni 2016 di Legambiente presentato ieri, giovedì 22 giugno, a Roma, nell'ambito della tre giorni del Forum Rifiuti realizzato con Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club e in partenariato con il COOU, e durante il quale sono stati premiati i comuni Rifiuti free.

Quest'anno Legambiente ha introdotto dei nuovi criteri nella classifica: per entrare nella rosa della gestione sostenibile dei rifiuti di Comuni ricicloni, non solo si deve rispettare l'obiettivo di legge del 65% sulla raccolta differenziata ma si deve anche puntare sulla qualità e sulle politiche di prevenzione. 

Per questo nelle graduatorie, suddivise su base regionale e per capoluoghi, sopra e sotto i 10mila abitanti, compaiono solo quei comuni ricicloni i cui cittadini hanno conferito nel contenitore del secco meno di 75 Kg all'anno di rifiuto non riciclabile. 

Nel dossier sono comunque elencati tutti i comuni (1520 come quelli dello scorso anno) che, rispettando gli obiettivi stabiliti dal D.Lgs 152/06, hanno differenziato e avviato a riciclaggio almeno 
il 65% dei rifiuti prodotti.

"I risultati emersi dal nostro dossier - dichiarano Rossella Muroni e Fausto Ferruzza, rispettivamente presidente nazionale e regionale di Legambiente - sono incoraggianti. Quella dei Comuni Rifiuti free è una rivoluzione e una riforma anti-spreco che fa bene al Paese, perché dimostra che l'economia circolare è già in parte in atto e che un'Italia libera dai rifiuti è un sogno realizzabile. Abbiamo comuni virtuosi che hanno quasi annullato la necessità di smaltimento di quasi tutti i rifiuti normalmente prodotti. Ora la vera scommessa è quella far diventare nei prossimi 3 anni tutta l'Italia 'Rifiuti free', traghettando i tanti comuni ricicloni verso la nuova sfida della riduzione del secco residuo da avviare in impianti di incenerimento e in discarica, per accompagnarli verso la rottamazione di questo sistema impiantistico che ha caratterizzato gli anni '90 e 2000. Per realizzare ciò oltre all'impegno delle amministrazioni e dei cittadini, è però importante che anche la politica faccia la sua parte attraverso l'introduzione di un sistema di tariffazione puntuale su larga scala, dicendo stop ai nuovi inceneritori e avviando una graduale dismissione a partire dagli impianti più obsoleti. Ed ancora replicando le buone pratiche su tutto il territorio e definendo un nuovo sistema di incentivi e disincentivi per far in modo che la prevenzione e il riciclo siano sempre più convenienti".

Le proposte di Legambiente
Per un'Italia libera dall'emergenza rifiuti, Legambiente rilancia sei delle dieci proposte contenute nel Manifesto Rifiuti free (le altre quattro sono diventate realtà) e torna a ribadire l'importanza di introdurre l'obbligo di tariffazione puntuale su tutto il territorio nazionale. 

Anche se ad oggi ci sono stati diversi passi avanti, dal punto di vista normativo, (vedi la legge sulle agenzie ambientali, fresca di approvazione, quella sugli ecoreati e il collegato ambientale, la legge della Regione Marche sul tributo speciale sullo smaltimento in discarica e quella della Regione Emilia Romagna verso rifiuti zero), per promuovere riciclo e prevenzione bisogna fare di più. 

In particolare occorre: 
1) utilizzare i proventi dell'ecotassa per politiche di prevenzione, riuso e riciclo; 
2) premiare i comuni virtuosi e le popolazioni con sistema di tariffazione; 
3) eliminare gli incentivi per il recupero energetico dai rifiuti;
4) completare la rete impiantistica italiana per il riciclaggio e il riuso dei rifiuti con gli impianti anaerobici e aerobici per trattare l'organico, quelli di riciclo di tutte le filiere e frazioni nelle regioni ancora sprovviste, i siti produttivi per la preparazione per il riutilizzo e tutte le innovazioni tecnologiche che sono in grado di recuperare materia dai rifiuti considerati fino a ieri irriciclabili, come ad esempio i pannolini usa e getta; 
5) "Chi inquina paga": lotta allo spreco e prevenzione della produzione di rifiuti; 6) stop a qualsiasi commissariamento per l'emergenza rifiuti. Per l'associazione ambientalista sono tutti obiettivi che si possono raggiungere e che l'Italia è in grado di fare, come dimostrano le numerose esperienze censite nel rapporto.

Comuni Ricicloni 2016 è stato realizzato da Legambiente con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. In collaborazione con Associazione Nazionale Comuni Italiani, Conai, Utilitalia, Fise Assoambiente, CiAl, Comieco, CoRePla, CoReVe, Ricrea Rilegno, Centro di Coordinamento RAEE, Consorzio Italiano Compostatori e Assobioplastiche.

Partner: Fater, Eurosintex
La rivista Rifiuti Oggi

Il sito di Comuni Ricicloni è www.comuniricicloni.it

REGIONE
COMUNI RIFIUTI FREE
TOTALE COMUNI

% DEI COMUNI RIFIUTI FREE SULTOTALE
ABRUZZO
12
305

4%
BASILICATA
2
131

2%
CALABRIA
10
409

2%
CAMPANIA
50
550

9%
EMILIA ROMAGNA
4
340

1%
FRIULI-VENEZIA GIULIA
63
216

29%
LAZIO
6
378

2%
LIGURIA
2
235

1%
LOMBARDIA
76
1530

5%
MARCHE
5
236

2%
MOLISE
4
136

3%
PIEMONTE
8
1206

1%
PUGLIA
0
258

0%
SARDEGNA
9
377

2%
SICILIA
0
390

0%
TOSCANA
14
279

5%
TRENTINO-ALTO ADIGE
56
326

17%
UMBRIA
0
92

0%
VALLE D'AOSTA
0
74

0%
VENETO
204
579

35%
TOTALE
525
8055

7%



Comuni Rifiuti free 2016
Nord
413
78,7%
Centro
25
4,8%
Sud
87
16,6%
Totale
525



COMUNI RICICLONI 2016 - VINCITORI ASSOLUTI PER REGIONE E CATEGORIA
REGIONI
COMUNI SOPRA I 10.000 ABITANTI 
COMUNI SOTTO I 10.000 ABITANTI 
CAPOLUOGHI
ABRUZZO

PALENA (CH)

BASILICATA

VIETRI DI POTENZA (PZ)

CALABRIA



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