Roma, 5 Settembre 2014. Bere acqua riciclata, cioe' quella delle acque reflue domestiche? L'esperimento e' stato condotto a San Diego (USA) e, sembra che l'acqua riciclata sia addirittura migliore di quella precedente. Si parte dal presupposto che l'acqua potabile scarseggia ed e' sempre piu' costosa, quindi, occorre riciclare quella esistente proveniente da precedenti usi. L'idea non ci entusiasma e, visto lo stato degli acquedotti italici, non ci convince. Vediamo perche'.
L'agricoltura assorbe il 70% dei prelievi idrici, l'industria il 20%, gli usi domestici e altri solo il 10%. Gli attuali sistemi di produzione agricola perdono il 40% di quello che prelevano; per gli altri usi, il 40% dell'acqua si spreca per le perdite dei sistemi di trasporto e distribuzione (2,5 miliardi di euro). Dunque il problema principale sta nel settore agricolo e non in quello delle famiglie. E' chiaro, quindi, che si dovranno incentivare sistemi diversi di irrigazione, come, per esempio, quello a goccia invece che quella a pioggia e per gli usi industriali si potrebbe riciclare l'acqua depurata (questa si'), oltreche' risistemare gli acquedotti.
Per il nostro Paese non rileviamo motivi per il ricorso all'acqua potabile riciclata che, oltretutto, avrebbero bisogno di impianti di depurazione. Ovviamente, ogni Paese ha i propri problemi per quanto riguarda l'approvvigionamento idrico sia per gli usi agricoli, industriali o domestici. Si tratta, pero', di investire in ricerca e sviluppo. Nel deserto del Negev (Israele), adottando particolari tecniche di coltivazione, si e' sviluppata una fiorente attivita' agricola che produce uva, ortaggi e fiori.
Insomma, prima di ricorrere all'acqua potabile riciclata sarebbe opportuno rivedere i nostri sistemi di utilizzo di quella che abbiamo a disposizione.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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