- Il Club Carta e
Cartoni di Comieco e Last Minute Market presentano una nuova ricerca sulle
abitudini dei consumatori in Italia nell’ambito della campagna “Un anno
contro lo spreco”
- Il 64% del
campione intervistato predilige confezioni piccole per avere prodotti
sempre freschi e limitare gli sprechi
- Gli italiani
preferiscono gli imballaggi di carta e cartone per la loro facile
riciclabilità
- Il 67% degli
intervistati dichiara di sapere che negli ultimi 10 anni le prestazioni
degli imballaggi si sono evolute e che molti pack sono progettati con
funzione protettiva e di conservazione
Milano, 13 ottobre 2015 – Il pack per alimenti ha un nuovo
ruolo e diventa alleato nella lotta allo spreco di cibo, grazie a confezioni
più piccole, chiare informazioni sull’imballaggio, facilità di recupero e
riciclo. È quanto emerge dalla ricerca “Lo
spreco alimentare tra abitudini, modalità di conservazione dei cibi, imballaggi
e informazione”, a cura di Waste
Watcher (l’Osservatorio Nazionale sullo spreco di Last Minute Market/SWG) per
Comieco– Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a Base Cellulosica,
e presentato oggi al Refettorio Ambrosiano di Milano in occasione del convegno “Consumatori e imballaggi in carta e
cartone, uniti contro lo spreco”.
La ricerca,
realizzata su un campione di 1.000 famiglie italiane, ha analizzato il rapporto
tra i cittadini e l’utilizzo degli imballaggi, in particolare di carta e
cartone, con l’obiettivo di individuare quali relazioni intercorrano tra packaging
e spreco alimentare. I 2/3 del campione ritengono che che negli
ultimi 10 anni c’è stato un grande cambiamento in termini di innovazione del packaging.
La maggior parte dei consumatori italiani tende a fare la spesa con una
frequenza elevata (2-3 volte alla settimana) e di conseguenza privilegia
confezioni più piccole per fruire di prodotti sempre freschi e per ridurre il
rischio di sprecare gli alimenti.
Al momento
dell’acquisto, poi, risulta fondamentale da parte dei consumatori la lettura
delle informazioni sull’etichetta, la scadenza e la provenienza dell’alimento
così come le modalità corrette di conservazione e successivo riciclo dell’imballo
stesso. Le confezioni di carta e cartone vengono preferite per la loro
riciclabilità, perché sono ritenuti dei contenitori “più sani” e che fanno
durare il cibo maggiormente.
Ma cosa succede alle
confezioni che, acquistate, entrano nelle case? Sul fronte della sistemazione del
cibo confezionato, le famiglie italiane dimostrano in molti casi di conoscere
le prestazioni del packaging per quanto riguarda la capacità di preservare le
proprietà organolettiche degli alimenti: pasta fresca, latticini, formaggi e
carne vengono prevalentemente conservati all’interno degli imballaggi di
acquisto, mentre invece la verdura e soprattutto la frutta vengono tolte dal
pack con cui sono state comperate e riposte sfuse in frigorifero.
Il 62% dei consumatori dichiara di gettare
nella spazzatura soprattutto confezioni già aperte parzialmente consumate,
mentre il 10% butta pack interi non
ancora aperti in quanto scaduti oppure andati a male. I consumatori sono ormai
consapevoli e informati delle proprietà degli imballaggi alimentari e sul loro
smaltimento nella raccolta differenziata: il 67% degli intervistati dichiara di sapere che negli ultimi 10
anni le confezioni si sono evolute,
mentre il 68% è a conoscenza del
fatto che alcuni pack sono progettati per preservare i cibi svolgendo una
funzione protettiva e di conservazione.
Nonostante ci sia
maggior consapevolezza e informazione sul ruolo degli imballaggi alimentari,
vengono comunque richieste, dai consumatori, maggiori informazioni e approfondimenti
per migliorare i comportamenti legati
alla gestione dei cibi imballati.
Su questo fronte
Comieco sta operando con diverse modalità per incrementare il dialogo tra gli
attori della filiera del packaging e la comunicazione nei confronti del
pubblico: un esempio è costituito dal Club Carta e Cartoni, progetto
che conta più di 200 aziende iscritte, nato per promuovere le best practice e
le ultime innovazioni in fatto di packaging sostenibile nei confronti di quelle
realtà che utilizzano imballaggi in carta e cartone per confezionare e
movimentare i loro prodotti. Comieco è inoltre tra i sottoscrittori della Carta
di Milano, un documento condiviso e
partecipato, nato come eredità culturale di Expo 2015, che richiama ogni
cittadino, associazione, impresa o istituzione ad assumersi le proprie
responsabilità per garantire alle generazioni future di poter godere del
diritto al cibo.
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