EcoTyre avvia la raccolta straordinaria di 250.000 PFU per fare fronte all'eccesso di richieste di ritiro causato dall'illegalità e dalla gestione irregolare degli pneumatici Il Consorzio EcoTyre, anche quest'anno, darà il proprio contributo al corretto funzionamento della filiera causato dalla mancata raccolta da parte di qualche operatore della filiera e dalla vendita illegale di pneumatici: il CDA di EcoTyre insieme ai principali Soci del Consorzio ha deliberato lo stanziamento di un extra budget per la raccolta straordinaria e volontaria, da qui alla fine dell'anno, di ulteriori 250.000 gomme giunte a fine vita. La raccolta straordinaria va ad aggiungersi, infatti, agli interventi di gestione ordinaria negli oltre 10.000 punti di ritiro presenti in maniera capillare su tutto il territorio nazionale (EcoTyre, anche quest'anno, centrerà l'obiettivo di raccolta ordinaria che, come stabilito dalla legge, prevede la gestione del 100% di Pneumatici Fuori Uso rispetto agli pneumatici nuovi immessi sul mercato dai propri Soci). Gli interventi riguarderanno in particolare alcune regioni italiane, come Liguria, Campania e Sicilia, che presentano situazioni più critiche e in cui alcuni soggetti autorizzati, per ragioni ancora da chiarire, non effettuano la raccolta con regolarità. "Produttori ed Importatori di Pneumatici associati ad EcoTyre hanno ritenuto necessario dare un contributo volontario, concreto e significativo per il corretto funzionamento della filiera. Nei prossimi giorni incontreremo le principali associazioni di categoria – ha dichiarato Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – per individuare le aree più critiche su cui intervenire. L'obiettivo della raccolta straordinaria è puramente di carattere ambientale: ogni anno circa 20-30mila tonnellate di pneumatici (oltre 4.000.000 di pezzi) vengono immesse sul mercato del ricambio attraverso canali di vendita online e importazioni illegali generando altrettanti PFU che sfuggono al controllo delle Istituzioni e che mettono in difficoltà la filiera a causa della mancanza dell'Eco-Contributo. Inoltre constatiamo, con sempre maggiore frequenza, che alcuni soggetti preposti alla raccolta non sembrano raccogliere PFU in alcune aree del territorio nazionale, creando così accumuli di PFU presso i gommisti. Ciò genera danni operativi, commerciali ed ambientali sia per i gommisti, che si trovano con cumuli di PFU non ritirati, che per i Consorzi come EcoTyre che devono sopportare extra costi, non coperti da Eco-contributo, per intervenire nelle zone interessate. La dimensione dei due fenomeni illegali può essere stimata in un ammanco del contributo ambientale per circa 12 milioni di euro e un'evasione IVA stimata in 80 milioni di euro. Anche quest'anno abbiamo destinato tutte le risorse a nostra disposizione a questa emergenza ma è necessario contrastare, con efficacia, il fenomeno dell'illegalità nella vendita e nella raccolta: chiediamo pertanto alle Istituzioni competenti e alle strutture di controllo di intervenire, dichiarandoci disponibili a supportare e collaborare nelle forme che si riterrà più opportuno, per risolvere definitivamente il problema in tempi brevi". EcoTyre è uno dei principali sostenitori attivi di "CambioPulito", la prima piattaforma di whistleblowing in Italia per la segnalazione riservata e anonima di situazioni di irregolarità e illegalità, dalla vendita "in nero" all'evasione del contributo ambientale, per il riciclo degli Pneumatici Fuori Uso. Promossa dall'Osservatorio sui flussi illegali di pneumatici e PFU in Italia, la piattaforma è stata creata attraverso una straordinaria alleanza fra associazioni ambientaliste, di categoria e consorzi di gestione di PFU. |
Torino, 20 settembre 2018
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