"Con un inspiegabile ritardo il Ministero dell'Ambiente ha semplicemente messo nero su bianco un fatto che era evidente. Ovvero che spetti alla Città Metropolitana indicare le aree idonee per l'ubicazione degli impianti e che lo debba fare con atto politico. Ora abbiamo anche un documento ufficiale a firma Ministro a 5 Stelle che lo rimarca. E fanno oggettivamente tenerezza le successive dichiarazioni dello stesso Ministro, supportato da qualche parlamentare pentastellato, a voler svilire questo documento che di fatto sottolinea le gravissime inadempienze della Raggi, impegnandosi in dichiarazioni sensazionalistiche sui risultati che sta ottenendo la stessa Sindaca in materia di gestione dei rifiuti. Sarebbe fin troppo facile rispondere ai parlamentari in questione che basta andare in giro per Roma per toccare con mano questi straordinari risultati. Ma non contenti di quello che i residenti ed i lavoratori romani sono costretti a subire ogni giorno, senza vergogna, hanno tirato fuori dei numeri. Dopo circa due anni e mezzo di governo della Città, ben 20.000 utenze non domestiche e 130.000 cittadini romani (che tradotte in utenze va diviso per 4) stanno facendo la differenziata porta a porta con il nuovo sistema elettronico di tariffazione puntuale. Dicono i pentastellati. Dunque circa 40.000 romani. Dato certamente significativo se confrontato con gli oltre tre milioni di residenti. Parliamo di quasi l'1.5%. Numeri da far girare la testa.
Se vogliamo essere seri e rispettosi partiamo da qui. Tutto il resto sono chiacchiere. Purtroppo fatte sulla pelle e sulle tasche dei romani". Così in una nota Luca Andreassi, docente universitario in materia di rifiuti a Tor Vergata e segretario organizzativo del PD della provincia di Roma.
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