Milano, 30 novembre 2015 – Analizzare il mercato dell'energia e fare il punto sul processo di liberalizzazione avviato in Europa. Evidenziare i risultati raggiunti e tracciare la strada, ancora da fare, per poter parlare di mercati energetici integrati. È l'obiettivo dell'incontro tenutosi oggi in Assolombarda, che ha rappresentato un'importante momento di confronto tra i diversi stakeholder (istituzioni, policy maker, imprese ed esperti) sui vantaggi e le criticità della liberalizzazione dei mercati energetici.
Con l'occasione è stato presentato anche il paper "Liberalizzazione dei mercati dell'energia in Europa. Italia front-runner o nelle retrovie?", a cura del Gruppo Energia di Assolombarda. Un ampio documento che fornisce una panoramica delle principali evoluzioni della regolazione europea concernente il mercato dell'energia e il gas.
"L'efficace funzionamento dei mercati energetici in Europa è un tema prioritario sia per gli operatori del settore e sia per gli imprenditori delle aziende energivore – ha dichiarato Alessandro Spada, Vicepresidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza con delega agli Affari Istituzionali, Energia e Ambiente –. L'obiettivo è quello di creare un mercato unico caratterizzato da un elevato grado di concorrenza che produca, a tendere, una riduzione dei costi per i consumatori. Partendo da questo scenario, il paper che abbiamo prodotto vuole essere un vademecum per orientarsi nel mercato dell'energia, anche nell'ottica degli obiettivi europei al 2020. L'intento è duplice: da un lato evidenziare i benefici di un mercato unico con particolare attenzione a quello italiano e dall'altro presentare alcune possibili azioni che contribuiscano a spingere l'Italia verso una piena integrazione con gli altri mercati".
Tra i temi emersi durante il convegno è stato sottolineato il contesto energetico nel quale si muovono le imprese italiane: tra i più complessi e penalizzanti in Europa. Guardando ai trend di evoluzione del mercato dell'energia emerge che, negli ultimi cinque anni, per effetto prevalentemente della crisi i consumi di energia hanno evidenziato un calo del 28% per la domanda di gas e del 9% per quella di energia elettrica. Sul fronte del costo il calo del prezzo all'ingrosso dell'energia è vanificato dall'aumento di componenti non direttamente connesse alla commodity. "Un'impresa di media tensione può arrivare a pagare fino a oltre il 40% di componenti parafiscali sul prezzo totale dell'energia" ha sottolineato Spada.
"Da sempre consideriamo l'energia un fattore strategico di crescita – ha concluso Spada –. Siamo al fianco delle nostre imprese per aiutarle a consumare energia in modo efficiente e al miglior prezzo disponibile sul mercato. Penso al 'Desk Energia', che offre alle aziende una consulenza tecnica e normativa, al 'Servizio di Energia Conveniente' che l'anno scorso ha garantito risparmi tra il 10 e il 15% sui prezzi di vendita".
Al convegno sono intervenuti Egidio Adamo, Manager Efficiency and Thermal System Technologies Eni – Retail Market G&P; Annamaria Arcudi, Responsabile del trading gas A2A; Massimo Beccarello, Vicedirettore Politiche per lo Sviluppo, Energia e Ambiente di Confindustria, e Guido Bortoni, Presidente dell'AEEGSI. Inoltre hanno partecipato al confronto anche Massimo Di Domenico, Responsabile Unità Energia di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza; Sandro Libratti, Responsabile Unità Generation and Energy Management – Regulatory and Antitrust Italy Enel, ed Elisa Rondella, Responsabile Regolazione mercato all'ingrosso gas Edison.
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