FORUM RAEE a
Ecomondo, ASSORAEE – Associazione Recupero Rifiuti Apparecchiature Elettriche
ed Elettroniche: a rischio gli obiettivi di recupero senza un adeguamento dei
prezzi ai riciclatori.
Riciclo
RAEE: le variazioni di mercato portano il sistema vicino al collasso
Roma, 5 novembre 2015 – Il crollo
registrato negli ultimi mesi dei prezzi delle materie prime derivanti dal
trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)
sta minando alla base le attività di riciclo di
questi rifiuti e rischia di mettere in crisi l’intero sistema con gravi
ripercussioni sul raggiungimento degli obiettivi fissati a livello europeo. Ad
aggravare la situazione c’è anche la mancata adozione del Decreto sul
trattamento adeguato che avrebbe dovuto assicurare pari condizioni operative
agli impianti di trattamento a garanzia della libera concorrenza sul mercato.
La denuncia arriva
da ASSORAEE – Associazione Recupero
Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche di FISE UNIRE/Confindustria,
nel corso dell’appuntamento annuale FORUM
RAEE, promosso oggi nell’ambito della Fiera Ecomondo a Rimini, insieme al Centro di Coordinamento RAEE.
Secondo l’analisi di ASSORAEE, il valore delle materie prime (ferro,
plastica e alluminio) da aprile a oggi ha subito un tracollo di circa il 30%-35%
e la stessa riduzione hanno registrato anche i ricavi generati dal settore. Nel
mese di settembre si sono verificate le contrazioni più significative e
preoccupanti con -220 €/tonnellata per l’alluminio, -56 €/tonnellata per il
ferro, -59 € per la plastica. Esiste, inoltre, la possibilità concreta che il
mercato di alcuni materiali, come la plastica, si chiuda completamente, con il
risultato di far passare il riciclo da quella che prima era una voce di ricavo,
più o meno consistente, a un elemento di puro costo.
Le criticità del sistema oggi si concentrano quindi,
inevitabilmente, sull’elemento finale della filiera di gestione del rifiuto: i
comuni e gli operatori della distribuzione effettuano la raccolta, i rifuti vengono poi presi in gestione dai sistemi
collettivi costituti dai produttori che li affidano agli impianti di
trattamento per lo smaltimento o il loro riciclo, sulla base di contratti che oggi
non prevedono variazioni o riallineamenti, pur in presenza di oscillazioni
sostanziali dei valori delle materie prime.
Gli impianti di riciclo traggono gran parte dei ricavi proprio dal
trattamento del rifiuto e dalla successiva vendita della materia prima seconda
generata.
Per questa ragione, Assoraee ha già richiesto che i contratti sottoscritti
con i sistemi collettivi siano rivisti, introducendo meccanismi di adeguamento
con la previsione di un aumento del prezzo di trattamento o una diminuzione del
costo d’acquisto.
“Chiediamo misure rapide e concrete
per non vedere collassare un sistema che è stato preso a modello da diversi
Paesi europei”, evidenzia Gabriele
Canè – Presidente di ASSORAEE, “Occorre
una maggiore sensibilità delle istituzioni e delle altre componenti della
filiera verso il comparto. Da una parte, non è più rinviabile l’emanazione del
Decreto sul trattamento adeguato che stabilisca regole certe e un sistema di
controlli efficace sugli standard di qualità e sicurezza di gestione dei RAEE. Dall’altra, è opportuno un maggior
coinvolgimento di tutti gli attori della filiera sulla sostenibilità economica
del sistema e sui mercati di sbocco dei materiali riciclati, secondo i principi
ormai condivisi del “chi inquina paga” e della “responsabilità estesa del
produttore”.”
In assenza
di queste due condizioni, sono a rischio gli obiettivi fissati a livello
europeo che prevedono per l’Italia il passaggio dai 3,8 kg pro-capite di oggi
ai circa 7,5 kg entro il prossimo 1° gennaio 2016 e ai 10 kg entro il 2019.
Raccolta e riciclo RAEE in cifre
Nel 2014 in
Italia sono state raccolte 231.717 tonnellate di RAEE, in leggero aumento
rispetto al 2013 (anche alla luce della crescita dei consumi), ma ancora in
calo rispetto a quanto avvenuto nel 2011 (260.081 tonn.) e nel 2012 (237.966
tonn.). La raccolta dei RAEE, pari a 3,8 kg per abitante l’anno, rimane dunque
ancora molto al di sotto dell’obiettivo (circa 7,5 kg/ab) che scatterà a
partire dal prossimo gennaio, con prospettive di crescita fortemente legate
all’ampliamento della raccolta effettuata dalla distribuzione secondo il
sistema “dell’uno contro zero”, recentemente introdotto.
Nessun commento:
Posta un commento