Il think tank istituito da Pentapolis
Onlus, in collaborazione con l’Università Lumsa e Osservatorio di Pavia,
presenta i risultati del rapporto 2015 sulla copertura delle notizie ambientali
da parte dei principali media italiani.
Obiettivo: evidenziare livello e
qualità delle notizie trattate e fornire indicazioni per aumentare la
consapevolezza dell'opinione pubblica sui temi ecologici.
Roma, 16 novembre 2015 – Il surriscaldamento globale si acuisce, i tempi per prendere
provvedimenti che possano mitigare i danni da cambiamenti climatici si
riducono, i decisori politici si trovano a fare i conti con emergenze
ambientali sempre più frequenti (e sempre più costose): ma quanto conta davvero
l'ambiente nelle scelte editoriali di giornali, radio, tv e testate online?
La domanda è cruciale perché
un'adeguata informazione ambientale è il solo mezzo per aumentare la
consapevolezza e l'interesse dell'opinione pubblica su tali tematiche. Per
questo, anche quest'anno, l'Osservatorio Eco Media, think tank istituito da
Pentapolis Onlus in collaborazione con l'Università Lumsa e l'Osservatorio di
Pavia, ha realizzato il suo Rapporto “L'informazione ambientale in Italia”.
L'analisi, giunta alla 2a
edizione, sarà presentata ufficialmente alle 9.30 del 27 novembre prossimo,
nella sede dell'università Lumsa di Roma, via di Porta Castello, 44. “L'Osservatorio
Eco-Media – spiega Massimiliano
Pontillo, presidente Pentapolis Onlus – vuole offrire una fotografia di come
oggi i temi ecologici vengono effettivamente coperti dai media, per stimolare
sia il sistema mediatico ad aumentare livello e qualità delle coperture offerte
sia il decisore pubblico. Ma vogliamo anche dare indicazioni ad associazioni e
imprese su quali sono gli aspetti dei fatti ambientali che maggiormente
riescono a essere trasformati in notizia”.
Per illustrare e commentare i
risultati del 2° Rapporto interverranno tra gli altri Bernardo De Bernardinis, Presidente di ISPRA, Stefano Mosti,
presidente dell'Osservatorio di Pavia; Walter Ganapini, membro onorario
Agenzia Europea dell'Ambiente; Raffaele Lorusso, segretario generale
FNSI; Marco Frey, presidente Fondazione Global Compact Network Italia; Diego
Crivellari, deputato, Componente IX Commissione Trasporti, Poste e
Telecomunicazioni; Alfonso Cauteruccio, presidente dell'associazione di
giornalismo ambientale Greenaccord Onlus; Fulvio
Rossi, Presidente CSR Manager Network, Carlo Maria Medaglia, Capo
segreteria tecnica Ministero dell'Ambiente.
“Troppo
spesso il ruolo dell’informazione ambientale – dichiara Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde - si limita alla diffusione di notizie su
emergenze e calamità naturali senza analizzare i grandi temi ecologici. Oppure,
peggio, si banalizza la comunicazione dell'impegno verde nel tener pulito un
sentiero o una strada. Lo spazio dedicato alle green news è sempre più
marginale, come se l’inquinamento, i cambiamenti climatici, le trivellazioni
petrolifere e l’uso di OGM in agricoltura non fossero cronaca o argomenti da
trattare sui principali quotidiani o tv nazionali. Anche i grandi risultati
raggiunti dalla green economy come la crescita di lavori verdi, il record
raggiunto dalle rinnovabili e i dati positivi sull’ecoturismo sono del tutto assenti. Serve un’azione
congiunta tra istituti di ricerca, esperti e media per una corretta
divulgazione scientifica delle questioni ambientali”.
Già nella prima edizione del
Rapporto, nella quale l'attenzione dell'Osservatorio Eco-Media si era concentrata
sulle coperture dei temi ambientali effettuate da Corriere della Sera, La
Repubblica, La Stampa e Il Sole 24 Ore, era emerso che appena il 9% degli
articoli era costituito da approfondimenti, dossier e inchieste. Quasi il 60%,
invece, presentava un taglio cronachistico fortemente legato a incidenti,
disastri, calamità naturali. E in un articolo su due la tematica ambientale era
trattata in maniera solo marginale, messa in secondo piano rispetto alla
stringente attualità.
Il programma completo della
conferenza del 27 novembre è disponibile sul sito www.pentapolis.eu
La partecipazione all'incontro
permetterà ai giornalisti presenti di conseguire 4 crediti formativi, previa
registrazione al portale Sigef dell'Ordine dei giornalisti.
Il progetto si avvale
dell’adesione del Presidente della Repubblica; del partenariato con Lumsa e Osservatorio di
Pavia; della collaborazione con la Federazione Nazionale della
Stampa Italiana e con l’Ordine dei Giornalisti; del patrocinio
di Commissione Europea, Ministero dell’Ambiente, Ispra;
della partecipazione di Csr Manager Network, Federazione Italiana Media Ambientali, Fondazione
Global Compact Italia, Fondazione UniVerde, Greenaccord;
del sostegno di Novamont e Rio Mare; del contributo
di Terna, Tetra Pak e Toyota; partner media Eco
in Città; partner tecnico Arti Grafiche Boccia.
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