Roma, 10.10.2018: La deludente bozza del DM FER I, sostanzialmente coincidente con il testo del Decreto Ministeriale predisposto dal precedente Governo e unanimemente criticata a suo tempo e l'ennesimo rinvio nell'individuazione dei vertici del GSE, fondamentali per il corretto sostegno alle FER e all'Efficienza sono due elementi di incertezza e timore da parte per il comparto industriale interessato.
Il settore delle rinnovabili e dell'efficienza energetica ha infatti ripetutamente e unanimemente segnalato come negli ultimi anni sia stato dimenticato di dare impulso all'industria nazionale, impedendone la crescita necessaria a realizzare gli obiettivi minimi utili a fronteggiare il rischio climatico che incombe sul nostro pianeta. Le posizioni estremamente favorevoli alle tecnologie pulite per la produzione di energia più volte dichiarate da parte del ministro Luigi Di Maio hanno fatto sperare gli operatori del settore in un cambio netto di indirizzo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. Le stesse dichiarazioni del ministro Di Maio a fine luglio rispetto all'imminente nomina dei vertici del GSE erano state accolte dalla platea degli operatori presenti al convegno organizzato dall'ANEV con grande apprezzamento.
Il fatto invece che al 9 di ottobre ancora siamo in attesa di capire quali saranno le necessarie modifiche al Decreto sulle Rinnovabili che possano consentire agli operatori di raggiungere gli obiettivi che lo stesso ministro Di Maio ha assunto in sede Europea e che il soggetto istituzionale preposto al supporto delle rinnovabili non abbia ancora un bilancio approvato e un vertice nominato, destano grande timore nel mondo delle rinnovabili e dell'efficienza.
L'auspicio è che in questi giorni si abbia finalmente quel cambio di passo tanto atteso nella politica energetica nazionale e che porti ad avere i correttivi necessari al Decreto che dovrà far raggiungere all'Italia gli obiettivi assunti in tema di energie rinnovabili ed efficienza energetica al 2030 e di avere un GSE pienamente operativo. Gli obiettivi indicati dal Governo sono infatti condivisi e raggiungibili ma gli strumenti e le persone che dovranno trasformare queste intenzioni in fatti dovranno essere individuati in tempi rapidissimi e avere capacità e competenze specifiche. L'appello di allarme dei gironi scorsi dell'IPCC sulla necessità di accelerare le politiche di decarbonizzazione non è da sottovalutare e bisogna dare risposte tempestive, l'Italia in particolare ha accumulato un ritardo importante e non può concedersi il lusso di ulteriori ritardi.
Nessun commento:
Posta un commento